Cose nostre – Malavita

COSE NOSTRE – MALAVITA 
di Luc Besson, con Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones, Dianna Agron, Quinn Fabray
tratto da Cose nostre. Malavita, di Tonino Benacquis
USCITA: 17 ottobre

di Irene Merli

18 ottobre 2013 – Ci sono libri che sono tranci di vita ed altri che sono tranci di torta, diceva Flaubert. E lui di certo di letteratura se ne intendeva. Ma se va così anche per i film, come noi crediamo, allora Cose nostre – Malavita è un pezzo di dolce, preparato con ottimi ingredienti, un buon lievito e cucinato a dovere.

Gli ingredienti sono gli attori, un cast americano di alta classe. Il lievito è il produttore esecutivo: Martin Scorsese. E il cuoco è il regista francese, autore di opere cult come Subway, Léon e Nikita, che però da anni ci faceva attendere un film riuscito. Il tutto condito da una massiccia dose di humour nero, che rende divertente un action movie girato nel mondo dei pentiti della mafia, ambiente che di solito divertente non è.

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Un boss di Brooklyn che ha deciso di collaborare con la giustizia e denunciare i suoi vecchi amici di marachelle finisce con la famiglia nel Programma Protezione Testimoni e dopo svariati trasferimenti negli Usa, a Parigi e nel sud  della Francia, approda in piena notte in un piccolissimo paesino normanno.

Nessun posto sembra essere quello giusto per Giovanni Manzoni alias Fred Blake (Robert De Niro), sua moglie Maggie (Michelle Pfeiffer), i figli Belle e Warren e il cane Malavita. Perché la famiglia Blake, in realtà, non riesce ad abbandonare il proprio modo di “gestire i problemi” che la infastidiscono e quindi le partenze improvvise sono la norma. Ora, però, i quattro sono arrivati praticamente nel nulla, un puntolino sulla carta geografica della Francia, dove nulla dovrebbe accadere. Invece sarà proprio lì che i vecchi compari mafiosi rintracceranno l'”infame” Manzoni. Et voilà, nel giro di poche ore saranno sangue e scompigli mai visti nella tranquilla cittadina normanna…

A ben dire, però, qualche fatterello spiacevole era già capitato con l’arrivo degli americani. La gran parte dello humour del film nasce infatti dalle incomprensioni tra i Blake e i loro nuovi vicini di vita. Le abitudini degli abitanti di un piccolo villaggio francese di campagna e quelle di gente di Brooklyn sono piuttosto diverse e vedere come la ex famiglia malavitosa reagisce alla vita made in France risulta comico.

Maggie non trova burro di arachidi e altri cibi tipicamente Usa al minimarket del paese, e sentendo le sanguinose critiche di clienti e negozianti sul modo di alimentarsi degli americani avrà una reazione un tantino eccessiva verso lo spazio di vendita.

Blake, che si finge uno scrittore storico, manderà all’ospedale l’idraulico che lo fa aspettare giorni e giorni, com’è normale da quelle parti, e gli prospetta anni per risolvere un problema di acqua marrone che esce dai rubinetti. E sarà molto persuasivo anche con il sindaco, pur di risolvere Ia questione. I due figli, dopo un primo difficile giorno di scuola, sapranno come farsi rispettare, evitare pestaggi e furti ed entrare nei giri più lucrosi e potenti dei clan liceali. Insomma, i Blake all’inizio si sentono degli alieni e come tutte le famiglie in difficoltà devono restare uniti, ma sanno sempre come muoversi per non farsi mettere i piedi in testa.

Il punto di svolta del film arriva quando Fred, che ha due angeli custodi dell’Fbi davanti a casa e un agente incaricato di sorvegliarlo (Tommy Lee Jones) per non rischiare di farsi scoprire, decide di scrivere un libro sulla sua vera storia. Nel quale, ovviamente, potrebbe mettere nei guai non solo se stesso, ma anche il suo protettore legale.
Non solo. L’agente speciale si trova pure a doverlo accompagnare nel cinema locale, davanti a tutto il paese, dove un cinéphile ha invitato Fred in quanto scrittore americano a commentare… Quei bravi ragazzi, celebre film proprio di Scorsese (con un memorabile Robert De Niro). E sarà durante questo film nel film che inizierà a scatenarsi l’inferno nel villaggio, con gli scagnozzi di Brooklyn sguinzagliati ovunque per sterminare la famiglia Manzoni/ Blake… Il tutto ai ritmi folli che sono tipici di Besson.
Tonino Benaquista,lo scrittore francese di origine italiana che ha scritto Cose nostre – Malavita, ha dichiarato di aver ceduto i diritti a Luc Besson perché vedendo un suo film nel lontano 1983 – The Last Battle– aveva scoperto in lui un vero regista della sua generazione, capace di attuare un connubio di poesia e violenza. Il risultato di oggi, 30 anni dopo, sono 111 minuti di un piacevole omaggio al genere criminale e a chi ne ha fatto la storia: la coppia Scorsese-De Niro. Un trancio di torta che ogni tanto, in tempi così duri, può venir voglia di mangiare senza troppi sensi di colpa.



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