Miliardari africani

[author] [author_image timthumb=’on’]http://www.buongiornoafrica.it/wp-content/uploads/2012/06/raffa01.jpg[/author_image] [author_info]di Raffaele Masto. Faccio il giornalista e lavoro nella redazione esteri di Radio Popolare. Nei miei oltre venti anni di carriera ho fatto essenzialmente l’inviato. In Medio Oriente, in America Latina ma soprattutto in Africa, continente nel quale viaggio in continuazione e sul quale ho scritto diversi libri dei quali riferisco in altri spazi del blog www.buongiornoafrica.it. Insomma, l’Africa e gli africani, in questi venti anni, mi hanno dato da vivere: mi sono pagato un mutuo, le vacanze e tutto ciò che serve per una vita di tutto rispetto in un paese come l’Italia.[/author_info] [/author]

La Nigeria è il paese africano con il più alto numero di miliardari di tutto il continente, venti in totale, secondo una inchiesta della rivista Ventures. Nella classifica seguono al secondo e al terzo posto il Sudafrica e l’Egitto, ma staccati dalla Nigeria: nove ‘Paperoni’ il primo paese, otto il secondo.

In tutto il continente si contano 55 miliardari. Stando a Ventures l’africano più ricco è l’imprenditore nigeriano Aliko Dangote, alla testa di un impero commerciale con una fortuna pari a oltre venti miliardi di dollari. Possiede imprese di cemento, farina, zucchero e altri generi alimentari.

New-African-Rich

Anche la donna più ricca del continente è una nigeriana: Folorunsho Alakija che dirige una compagnia petrolifera, la Fanfa Oil, che opera nel sud del paese.

Nella lista di Ventures i primi cinque miliardari sudafricani sono bianchi e hanno più di sessanta anni. Hanno fatto fortuna nella finanza e nel commercio con investimenti in particolare a Londra, New York e Zurigo. Tra loro spicca Nicky Oppenheimer che ha lavorato nel settore delle miniere di diamanti e può vantare una ricchezza complessiva pari a sei miliardi e mezzo di dollari.

La distribuzione dei miliardari e i settori nei quali hanno fatto la loro fortuna la dice lunga su cosa è ancora oggi l’Africa. Per esempio cosa è ancora oggi il Sudafrica: bianchi che detengono il potere economico e il “vecchio” settore dei diamanti (e in genere l’industria estrattiva) che ancora la fa da padrone. In Nigeria invece si fa fortuna nei settori della produzione di beni essenziali: farina, zucchero e, naturalmente, nel settore petrolifero.

Ma un altro dato la dice lunga sull’Africa del terzo millennio. Un dato che non viene dalla rivista Ventures ma dall’autorevole massimo organismo economico sovranazionale del pianeta, cioè la Banca Mondiale: l’Africa detiene il primato della povertà, un primato con il quale aumenta il suo distacco dal resto del mondo. In tutto il continente i circa 205 milioni di persone che nel 1981 vivevano nell’Africa sub-sahariana con meno di 1,25 dollari al giorno sono diventati nel 2010 più del doppio, cioè 414 milioni.

E tutto questo nonostante la formidabile crescita economica vantata con enfasi da molti paesi del continente. L’Africa sarebbe secondo molti analisti il continente del prossimo miracolo economico mondiale. Per ora si dimostra ancora il regno delle contraddizioni e dei contrasti.



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