La solitudine dell’ape

In Cina, ogni giorno, migliaia di operai  con un pennellino fanno il mestiere delle api: polline sui fiori, polline sui fiori, polline sui fiori. Uno spettacolo teatrale tra lo spopolamento degli alveari e la crescita infelice dell’umanità.

[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/06/foto-tessera.jpg[/author_image] [author_info]di Alessandro Ingaria. Vivente. Laureato in giurisprudenza, con un passato di consulente gestionale per imprese profit e non, nel 2008 inizia una rivoluzione esistenziale: da cittadino del mondo, lavora in Afghanistan, in Latino America e in Est Europa, sperimentando soluzioni biopolitiche innovative sulla tematica dei diritti umani. Intensa l’attività creativa, da autore di articoli per riviste e periodici online (tra cui Peacereporter) a ideatore di progetti audiovisivi sull’analisi complessa delle comunità umane odierne. E’ uno dei fondatori del movimento Geronimo Carbonò. www.geronimocarbono.org[/author_info] [/author]

Nuvole di polline, splendido bacio tra un’ape e il suo fiore, segreto patto per assegnare un futuro alla stagione che verrà. Quando protesta sociale e cultura imboccano la medesima strada, i risultati non si fanno attendere. L’Unione Nazionale Apicoltori Italiani, in collaborazione con Andrea Pierdicca e la band Yo Yo Mundi, non è stata a guardare, e ha deciso di produrre uno spettacolo teatrale di denuncia del flagello che ha colpito le api e i principali insetti impollinatori: i pesticidi. Nemici moderni, intelligenti e letali.

La moria delle api rappresenta il declino del pianeta. E ci avvisa che la terra è in pericolo. Un immenso sistema perfetto che dipende da quel “proletariato invisibile”, costituito da piante, insetti, vermi, funghi, microrganismi e, appunto, api.

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“Durante la semina, una parte di queste molecole neonicotinoidi si sfarina dalla superficie del seme del mais, si disperde nell’aria e si mischia alle nuvole di terra sollevate dal trattore posandosi su tutto quello che c’è lì intorno: uccelli, insetti, piante, fiori, terreni. Sprofonda nelle falde acquifere e via, verso il mare, abbracciando mortalmente uccelli, insetti, piante, fiori, terreni ma poi anche anfibi, pesci, molluschi. Anno dopo anno, generazione dopo generazione, sistematicamente. Meno ostriche in Francia. Meno molluschi in Italia. Meno lucciole, farfalle, rane, pipistrelli. Meno api negli alveari” racconta Andrea, durante lo spettacolo, al pubblico calamitato dalla sua prosa avvincente.

È ormai accertato che i neonicotinoidi, nuove molecole sistemiche usate in agricoltura, sono la causa principale della morte delle api. Un uso di nuovi pesticidi che rimanda ad un modo di coltivare che è cambiato, in direzione delle monocolture; con scopo alimentare, industriale, energetico. Ultime notizie di inizio millennio: muoiono le api, prevale la monocoltura. Qualche tempo fa si chiamava DDT, ora le chiamano molecole sintetiche che imitano la nicotina.

“La solitudine dell’ape” – spettacolo di Andrea Pierdicca e degli Yo Yo Mundi, regia di Antonio Tancredi, in collaborazione con Alessandro Hellmann, anche proposto in forma di viaggio di studio in narrazione e musica dallo stesso Pierdicca e da Enzo Monteverde alla fisarmonica, sotto il nome di Cantico delle Api – è un messaggio di lotta degli apicoltori contro i pesticidi.

Le api domestiche e quelle selvatiche hanno un ruolo fondamentale per la produzione di cibo. Senza gli insetti impollinatori, molti esseri umani e animali avrebbero difficoltà a trovare il nutrimento di cui hanno bisogno per la loro alimentazione e sopravvivenza. Circa il 35 percento della produzione globale di cibo dipende dal servizio di impollinazione naturale offerto da questi insetti. Delle 100 colture da cui dipende il 90 percento della produzione mondiale di cibo, 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api. Solo in Europa, ben 4000 diverse colture crescono grazie alle api (dati ricavati dal sito http://salviamoleapi.org a cura di Greenpeace).

La Solitudine dell’Ape

“ …e l’impollinazione? Ma noi possiamo fare come in Cina. In Cina ci sono migliaia di operai  che ogni giorno con un pennellino fanno il mestiere delle api: polline sui fiori, polline sui fiori, polline sui fiori. Mestiere con fattura e partita Iva. Meno api, più lavoro per tutti. Perché è il lavoro, è la crisi. Questi sono i veri problemi da risolvere oggi.”

Il tema della salvaguardia delle api e del problema dei pesticidi è fortemente sostenuto da UNA-API, e verrà anche trattato da un prossimo evento in programma l’otto marzo 2014 al teatro della Tosse di Genova, nell’ambito della conferenza dibattito sul tema “Le ali della vita” in cui interverranno, tra gli altri, Greenpeace, Slowfood e la stessa UNA-API, e verrà seguito da “La solitudine dell’ape”, racconta Andrea Pierdicca in una pausa dello spettacolo.

L’attività di queste associazioni ha ottenuto un primo risultato: una moratoria Ue con cui vengono messe al bando tali sostanze per due anni. Lo stop temporaneo dovrebbe iniziare il primo dicembre 2013, ma due colossi della chimica, Bayer e Syngenta, hanno presentato ricorso contro la messa al bando. Mai come ora la lotta ai pesticidi è attualità.

“I concimi chimici non sfameranno le bocche di chi ha fame, ma renderanno la terra sempre più bisognosa dell’uomo, mentre invece la terra ha sempre fatto da sé”.



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