Corridoio Nord – 2 parte

A settembre 350 profughi sono stati rimandati in Italia, intercettati mentre cercavano di raggiungere la Svezia. Parte da Milano il  reportage che ripercorre il viaggio dei siriani verso il nord Europa

di Lorenzo Bagnoli, per Terre di Mezzo

31 ottobre 2013 – FREJUS/PARIGI – “Ha il visto?” domanda la poliziotta. “No”, replica l’uomo con l’aria rassegnata di chi sa già come andrà a finire. “Dove abita?”. Silenzio. “In Francia o in Italia?”. “In Francia”. La parola si rompe a metà, come se la voce non fosse in grado di sorreggerla fino in fondo. L’autobus è appena arrivato alla frontiera con la Francia, dopo quattro ore di viaggio da Milano. Una volante della gendarmeria ferma la corsa per il controllo di routine. È a questo punto che cominciano i problemi per l’uomo seduto alla quinta fila.

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Il suo sguardo, in bilico tra colpevole e disperato, si perde all’orizzonte, mentre giù dal mezzo due poliziotti , un uomo e una donna, confabulano con in mano il suo documento e quello di altri tre passeggeri: una coppia di cingalesi e un africano. Quando i gendarmi tornano a bordo, la donna distribuisce i documenti, mentre l’uomo chiama a sé il pakistano seduto alla quinta fila, piegando indice e medio. Raccatta il suo zaino nero e scompare nel buio, insieme ai poliziotti. Sulla quarantina, vestito con un golf beige a strisce, tra le mani aveva un libro sull’Islam, prima di salire a bordo.

foto di Germana Lavagna

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“Lo porteranno alla polizia italiana, dove gli faranno un verbale per ingresso irregolare. Dicono che il suo documento fosse truccato”, spiega il conducente. I respingimenti alla frontiera sono storie di ogni giorno. Di casi così, racconta, ce ne sono ad ogni viaggio. Sul mezzo della sua collega, questa mattina, ne hanno fermati cinque. Molti altri tentano di uscire dall’Italia facendosi portare in auto congli “scafisti di terra” che trovano a Milano (vedi lancio del 25 ottobre). “La Francia non vuole più ospitare le miserie del mondo”, sintetizza il pilota della linea Id bus.

La Fortezza Europa diventa inespugnabile man mano che si avanza verso Nord. L’Unione senza barriere pare una fantasia. Da luglio Parigi ha introdotto nuove norme sempre più stringenti per l’ottenimento di un visto. Il Paese ha dato disponibilità all’Alto commissariato Onu per i rifugiati per accogliere 500 profughi provenienti dai campi di Libano, Giordania è Turchia. Il problema è sapere cosa accadrà a chi ha già provato la sorte da solo. Troverà accoglienza?



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