Sorm Olympics

[author] [author_image timthumb=’on’]https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn2/208826_10151525732097904_583330344_n.jpg[/author_image] [author_info]Leonardo Brogioni, fotografo, fondatore di Polifemo. Per QCodeMag autore della rubrica HarryPopper[/author_info] [/author]

11 dicembre 2013 – Gli atleti e gli spettatori presenti alle Olimpiadi invernali di Sochi nel mese di febbraio si troveranno ad affrontare alcuni dei sistemi di spionaggio e di sorveglianza più invasivi e sistematici nella storia dei Giochi: parole del quotidiano britannico The Guardian, che in un recente articolo ci rivela come tutte le comunicazioni di atleti o spettatori dei prossimi giochi olimpici verranno monitorate dai potenti servizi segreti russi FSB.

I giornalisti, Andrei Soldatov e Irina Borogan, esperti in materia di servizi di sicurezza russi, hanno raccolto decine di documenti tecnici open source, pubblicati sul sito dell’agenzia Zakupki per gli appalti statali e sui registri pubblici delle agenzie di controllo del governo. Hanno così scoperto che sono state fatte importanti modifiche su linee telefoniche e reti wi-fi nelle località del Mar Nero, al fine di garantire un loro totale monitoraggio mediante l’utilizzo di Sorm, il sistema russo per intercettare le comunicazioni telefoniche e via internet.

Soldatov e Borogan hanno anche scoperto che l’FSB ha lavorato dal 2010 per aggiornare Sorm, modernizzandolo in tutta la Russia, ma con particolare attenzione alla zona di Sochi. Tutti gli operatori telefonici e ISP devono installare per legge un kit Sorm nei loro impianti, grazie al quale l’FSB può accedere ai dati senza che né l’utente né il gestore lo vengano mai sapere: cioè ogni telefonata e ogni comunicazione via internet può essere registrata.

Tali norme verranno applicate anche ai giornalisti accreditati. Lo riporta Poynter, citando a sua volta BuzzFeed. Ad un seminario per giornalisti sportivi, Vasily Konov, direttore dell’agenzia di stampa a partecipazione statale RIA Novosti, ha detto che l’utilizzo di un qualsiasi tipo di strumento multimediale da parte di giornalisti della carta stampata sarebbe considerato una grave violazione e potrebbe portare al ritiro del loro accredito. Solo chi sarà dotato di attrezzature professionali e badges speciali potrà farlo. Cosa significa ce lo spiega UsaToday: i giornalisti potranno usare Twitter e Instagram (testi e foto), ma non potranno diffondere video.

La psicosi del terrorismo aveva già prodotto goffi tentativi di limitazione delle riprese video e fotografiche a Londra in occasione dei Giochi del 2012, come si può leggere su  BJP e su Petapixel. Ma sappiamo poi com’è andata a finire: i social network sono stati le più fresche e divertenti fonti di informazione in tempo reale delle Olimpiadi di Londra, lo dimostra questo gustoso riassunto su The Wall Street Journal.

Nel caso di Sochi però lo spiegamento di forze è molto superiore ed invasivo e la psicosi riguarda le attività di spionaggio e controspionaggio, più che il terrorismo. Sembra confermarlo la nomina di Oleg Syromolotov a responsabile della sicurezza dei Giochi: come ha scritto The Guardian, l’FSB ha voluto uno dei suoi migliori esperti di controspionaggio per garantire la sicurezza a Sochi, qualcuno che ha trascorso la sua carriera a caccia di spie straniere invece che di terroristi.

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