Colonna destra: Nicola Sessa

La colonna destra dei siti mainstream italiani è il trionfo dei click e la morte del contenuto in rete. Dai castori che ballano alle anatomie dei corpi esibiti in finti servizi rubati.

Q Code Mag affronta la sonnolenza postprandiale che caratterizza alcune date clou di queste feste, o il senso dilatato delle giornate natalizie e di inizio anno, con una carrellata di consigli fra lettura, video, cinema, facezie o spunti per svuotare la scatola cranica. O riempirla di contenuti di quel bellissimo concetto dei nostri avi, che veneravano l’otium come occasione di crescita personale. 

di Nicola Sessa

Il passaporto è la parte più nobile di un uomo

Il passaporto è la parte più nobile di un uomo

26 dicembre 2013 – Un libro molto agile, una lettura veloce che ha, comunque, il pregio di lasciare tanto con poco: Flüchtilingspräche, Dialoghi di profughi di Bertolt Brecht. Il punto di osservazione di chi vive lontano dal suo paese, è un punto di vista privilegiato. I due protagonist del dialogo sono Ziffel e Kalle, il primo un fisico, un intellettuale, il secondo un operaio metallurgico. Si incontrano a Helsinki, entrambi in fuga dalla Germania nazista: si parla di Guerra, dell’ordine mondiale, di Hegel ma c’è anche tanto umorismo. Come quando Kalle racconta a Ziffel:

Uno straniero va a trovare un suo collega al negozio. Mentre si avvicna al bancone gli chiede: “allora? come vanno le cose con il nuovo regime?” L’uomo prende il cappello, si avvicina allo straneiro, mormora qualcosa di incomprensibile e prendendolo per il braccio lo accompagna accompagna verso la porta. Guarda sospettoso in strada. Escono e il negoziante guida lo straniero verso il risotrante all’angolo. Entrano. Sceglie il tavolo più lontano e isolato dagli altri clienti. Ordinano un cognac e lo straniero ripete la sua domanda. L’uomo non parla: guarda con sospetto il pesante piede dalla lampada di bronzo che si trova sul tavolo. Paga e chiede allo straniero di seguirlo. Lo porta a casa e si dirige direttamente in bagno. Apre i rubinetti. L’acqua scroscia fragorosa. Si avvicina all’orecchio dello straniero e sussurra: “Non c’è male, si sta bene”.

Musica? In fila per tre di Eduardo Bennato… tanto per rimanere in tema. Ma dopo aver ascoltato questa canzone cercherei rifugio nel Praeludium et Allegro nello stile di Pugnani, di Fritz Kreisler.

Un quadro. Sceglietelo voi tra quelli di Gino Rubert.

Un film: dopo aver rigorosamente rivisto Natale in casa Cupiello, nelle cose da fare, in cima alla lista c’è: “riguardare La grande bellezza di Paolo Sorrentino. La sintesi perfetta.



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