L’anatomia sensuale di Federico Lombardo

Autoscatti, instagram e applicazioni dei social network per un’autocelebrazione collettiva. L’arte come microscopio speciale di osservazione dei cambiamenti della società contemporanea. Federico Lombardo e la sua pittura digitale: un’analisi delle nuove categorie della figurazione come racconto d’arte sul presente dell’umano.

[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/12/foto-Simona.jpg[/author_image] [author_info]di Simona Chiapparo. Ama i piccoli animali e, soprattutto, l’arte contemporanea.  Non ha artisti preferiti, ma adora tutto ciò che si occupa di spazi umani e spazi urbani. Crede che le aperture del corpo e le aperture del senso siano le medesime. Combatte per la resistenza alla bio-mutazione. [/author_info] [/author]

29 dicembre 2013 – Nuovi orientamenti figurativi nella pittura italiana. Federico Lombardo conduce una raffinata ricerca sulla rappresentazione del corpo, di interesse solo apparentemente centrale nelle progettualità artistiche odierne. L’opera sperimentale dell’artista campano presenta un forte legame con la tradizione rinascimentale italiana, pur caratterizzandosi per l’impegno a rinnovarla attraverso lo studio delle modalità delle autorappresentazioni diffuse in rete. Autoscatti, instagram e applicazioni dei social network per un’autocelebrazione collettiva. Un’improbabile archeologia per l’uomo del XXV secolo.

Wonderful humanitas project  è il titolo del ciclo pittorico che Federico Lombardo dedica alla trasformazione dello stile di vita derivante  dall’epoca bio-mediatica. Un mutamento che pervade con una tale velocità abitudini e comportamenti da non lasciare spazio per un attraversamento consapevole dei cambiamenti in atto, generando confusione e incertezza sulla soglia di un presente in continua metamorfosi.

Nella contingente esposizione alla dispersione colloidale, di matrice tecnico-digitale, ad essere impattati sono i processi di pensiero e, soprattutto, le esperienze psico-corporee del quotidiano. La dilatazione delle categorie del tempo e dello spazio, la saturazione di dati e di informazioni, sospingono verso una strettoia emotivo/biologica, verso un passaggio evolutivo dagli esiti non prevedibili.

 

wonderful humanitas project

W.H1 digital paint, stampa a sublimazione su tessuto-olio 

 

Di questo transito, Federico Lombardo è un esploratore consapevole e coraggioso. Le sue opere sono micro narrazioni della destrutturazione, e della continua riconfigurazione, della materia sensoriale dell’uomo immerso nel flusso incessante di contatti e di comunicazioni che contraddistingue tanto lo spazio virtuale delle infosfere, quanto gli spazi reali delle metropoli. Animato da una tensione epistemica verso il digitale, Federico Lombardo è vicino ad Edvard Munch nella sua fascinazione verso la rivoluzione segnata dai raggi X e da tutta la cultura dell’irradiazione che stravolsero i processi narrativi, artistici e conoscitivi incentrati sulla vista.

Lombardo sceglie di affrontare l’esplosione continua dello sguardo che, alimentando la società dello spettacolo, assorbe i nostri stessi corpi, addomesticandoli ad essere attraversati da circuiti auto-riverberanti di immagini perturbanti nel loro inesorabile destino di immediata estinzione. E così decide di calarsi, non solo come artista ma anche come uomo fatto di carne e di sangue, nei nuovi mondi info-mediatici, al fine di sperimentare l’effetto di perenne moltiplicazione e inesorabile dissolvenza, generato dalle interfacce riflettenti (e continuamente mutanti) dei display di tutti i video-terminali che compongono lo schermo globale, a cui tutti noi siamo, consapevolmente o meno, vincolati.

Da questa scelta riemerge una visione anatomica che, con tenacia e passione, viene rappresentata e salvaguardata nelle sue opere. Una visione anatomica che, come dichiara l’artista, si ritrova ad essere costantemente “sconvolta da altri elementi di cui la mia pittura si compone come l’acqua, o ripreso con una gestualità anche materica come nell’olio.” 

Quella di Lombardo è una nuova anatomia che genera corpi in grado di infrangere la patina di iperrealtà che prosciuga gli occhi e la pelle, in una silenziosa epidemia di insensibilità e di inumanità.

 

federico lombardo

acquerello-olio su lino

 

La vivida carne degli uomini e delle donne di Federico Lombardo spezza la sincronizzazione delle tecnologie del tempo reale, ricordando come sia possibile r-esistere agli tsunami di de-realizzazione che, come nelle opere del video artista Bill Viola, si abbattono incessantemente sulle vite dominate dall’imperativo dell’istantaneità e dell’immediatezza.  Fedele alle deleuziane logiche della sensazione e del senso, il linguaggio pittorico di Lombardo è intriso di “una sfumatura, una profondità dell’immagine paragonabile solo alla scultura” e parla agli organi muti dell’esistenza umana, aggredita in nome del totalitaristico dogma dell’obsolescenza del corpo.

A questi muti organi Federico Lombardo restituisce suoni e vibrazioni ai quali aggrapparsi durante il viaggio incerto, ma inevitabile, attraverso le allucinanti dimensioni del digitale che rischia di travolgere, ma che potrebbe condurre verso una nuova e insperata umanità.

 



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