La musica della settimana – 5

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Nell’enorme flusso di informazioni che ci investono ogni giorno, le parole sono importanti, e le notizie pure.
Per fare ordine in questo magma continuo, ogni settimana Q Code Mag selezionerà sette storie per fare un po’ di ordine, per riassumere i momenti che meritano più di altri. Per fare il punto.
E visto che la musica è il veicolo migliore, ognuna di queste sarà accompagnata da una canzone che la rappresenta, che ne descrive l’essenza.
Per fare ordine, per essere ricordata. Per mettere un punto e andare a capo.[/note]
[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/12/IMG_1659.jpeg[/author_image] [author_info]a cura di Alessandro Tibaldeschi. Ultra trentenne pentito, giornalista musicale, speaker radiofonico in pensione, dopo una carriera iniziata a diciassette anni e finita per sopraggiunta paternità. Padre di una bellissima bambina e compagno innamorato. Amante del gelato e della birra artigianale, tifoso della Pro Vercelli, si sveglia ogni mattina con qualche canzone strampalata nelle orecchie. Non canta sotto la doccia, ma non si tira indietro su quelle di Peppa Pig e dello Zecchino d’Oro per dovere familiare. QCode gli ha dato l’arduo compito di commentare in musica le notizie della settimana. Riusciranno i nostri eroi?[/author_info] [/author]
dal 16 gennaio al 22 gennaio 2014
Ludwig van Beethoven – Sinfonia n°2

 

 

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Claudio Abbado è stato un innovatore. Così innovatore da vincere un Grammy nel 2005.
Acclamato e rispettato in tutto il mondo, proprio negli ultimi anni della sua vita è stato usato dalla politica italiana per i soliti scopi promozionali di facciata.
La Moratti promise che  avrebbe piantato 90 mila alberi per il suo ritorno alla Scala, mentre la nuova Forza Italia affermò che non riusciva a trovargli gli ‘altissimi meriti sociali’ necessari per la nomina a senatore a vita.
Quando si attacca così sfacciatamente la cultura, non è mai un buon segno.
Abbado e la ripetitibilità della grazia, di Enrico Sibilla

Manu Chao – Bienvenida a Tijuana

 

 

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C’è chi dice che nella nostra società ci sono così tanti problemi a causa della morale cattolica, che ci vuole penitenti e pieni di sensi di colpa.
Non per nulla, i sostenitori di questa tesi sono anche fan di Epicuro, che vedeva nella filosofia uno strumento per il raggiungimento della felicità, attraverso la liberazione dal timore degli dei e della morte, dall’idea che il dolore e breve e della necessità di raggiungere il piacere.
Ora, senza addentrarci troppo in discorsi complessi, restiamo su un piano prettamente pratico: eliminare una legge che riempie le carceri di gente che si è fumata uno spinello è cosa buona e giusta.
Obamasmoke, di Alessandro Ingaria
Fabrizio de Andrè – La guerra di Piero

 

 

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Guerra chiama guerra. Il sangue chiama altro sangue. E la paura soffoca la pietà.
Shia’t Alì 2, di Christian Elia

 

 

 

Nomadi – Primavera di Praga

 

 

 

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Per fortuna che esistono i giovani, per fortuna esiste la gente normale che ci ricorda che cambiare il mondo è possibile.
La breccia di Gamonal, di Angelo Miotto

 

 

 

George Harrison – While my guidar gently weeps

 

 

 

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Nel 1971 il mentore musicale di George Harrison, Ravi Shankar, informò l’ex Beatles della drammatica situazione in Bangladesh.
Harrison decise così di organizzare un concerto per raccogliere fondi per la popolazione in difficoltà, coinvolgendo artisti amici come Eric Clapton e Bob Dylan.
Ne uscì un concerto memorabile, capostipite di una tradizione ormai quasi abusata: quella dei concerti benefici.
Siria, fame e morte a Yarmouk, di Michele Giorgio
Gang – La pianura dei sette fratelli

 

 

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“Dopo un raccolto ne viene un altro”.
Queste sono state le parole di Alcide Cervi, padre dei sette fratelli partigiani uccisi per rappresaglia durante la Resistenza.
Sette vite e una famiglia intera sacrificate per liberare il nostro Paese dalla dittatura e dall’occupazione.
Negli ultimi anni si è cercato di smitizzare la guerra di Liberazione, per giustificare un fascismo latente che ora usa canali più nascosti ma ugualmente permeanti delle nostre vite.
Ecco, se c’è una cosa che non deve succedere è proprio questa: la normalità della dittatura.
Viaggi nella memoria, Charlotte Delbo di Giulia Bondi
Enzo Gragnaniello – Il canto dei Sanfedisti

 

 

 

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“Camorra” è un termine che compare per la prima volta in una legge del neonato Stato italiano per contrastare il brigantaggio.
Oggi sappiamo che il fenomeno delle bande del Sud aveva radici ben diverse da quelle che i piemontesi hanno voluto consegnare alla storia.
Le donne della Domiziana, di Christian Elia

 

 

 

 



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