Semestre greco

La presidenza dell’Ue ad Atene, nel segno dell’austerità e delle polemiche sulle misure draconiane imposte alla Grecia

[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/07/anna.jpg[/author_image] [author_info]testo di Anna Maria Volpe, da Bruxelles. Già collaboratrice di Peacereporter et E-Il mensile, dopo aver diverse esperienze radiofoniche e tanto scrivere di arte e teatro, fa la valigia e va a Bruxelles dove lavora nel settore della cooperazione allo sviluppo. Tra le altre cose, cura il blog Déclinaison féminine, per il giornale belga La Libre.be, in cui tratta temi disparati in un’ottica di genere. Curiosa, viaggiatrice, con un biglietto aereo sempre in tasca e qualche nuova idea che le frulla per la testa.[/author_info] [/author]

25 gennaio 2014  –  La Grecia assume, in questo inizio 2014,  la presidenza di turno dell’UE in un momento  particolarmente intenso e di transizione, visto che a fine maggio, quando terminerà la legislatura del Parlamento europeo e si terranno le elezioni dirette del Parlamento europeo nei 28 Stati membri.  Dopodiché sarà nominata una nuova Commissione il cui Presidente, per la prima voltà, sarà espressione del gruppo politico che avrà ottenuto più voti.

Lo scorso 15 gennaio il premier greco, Samaras, ha presentato a Strasburgo, di fronte al Parlamento Europeo le priorità della Presidenza per i prossimi sei mesi con una buona dose di ottimismo. “La Grecia ha perso standard di vita come nessun altro Paese dopo la Seconda guerra mondiale, ma lo ha fatto in modo da avere un futuro, una speranza. Dopo immensi sacrifici – ha aggiunto – la Grecia può dire di aver messo la crisi alle spalle”, sostiene il capo del governo ellenico. “Abbiamo infatti dimostrato durante la crisi che l’Europa funziona”, ha aggiunto Samaras.

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Eppure, nonostante gli elogi al governo greco giunti da José Manuel Barroso, non pochi eurodeputati non hanno mancato di sottolineare che la crisi in Grecia e in Europa è ancora marcata. presente. In Grecia, in questi ultimi anni a causa della crisi e delle misure di risanamento rigidissime imposte dalla cosidetta troika (U.E., Banca Europea e Fondo Mondiale) il tenore di vita è crollato del 38%.

Le polemiche

Come riportato dal sito del Parlamento Europeo, l’intervento di Samaras, ha scatenato reazioni diverse tra loro. Un connubio di critiche e incoraggiamenti,  tra puntare l’indice in tono accusatorio e una sorta di “mea culpa” europeo.

“Molte delle richieste della Troika non sono sostenibili dal momento che stanno completamente distruggendo il tessuto sociale greco”, ha messo in guardia Hannes Swoboda, presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo.

Secondo il liberale belga Guy Verhofstadt: “Non avremmo avuto una crisi greca e neanche una crisi europea se la classe politica in Grecia avesse assunto le proprie responsabilità al momento opportuno e se i leader europei avessero dimostrato una piena solidarietà dall’inizio di questa crisi”.

Gabriele Zimmer, europarlamentare tedesca e membro della sinistra europea, ha posto l’accento sulla necessità di invertire la rotta rispetto alle politiche economiche in atto: “Questa politica orientata esclusivamente sul funzionamento del mercato ha portato dove siamo ora: a un disastro umanitario. Non possiamo risolvere i problemi economici distruggendo completamente i diritti fondamentali del popolo greco. In primo luogo bisogna aiutare la gente e poi in seguito domandare i soldi per la ristrutturazione economica.  Stanno tutti dicendo: ce l’abbiamo fatta, è stato un successo. Per la prima volta da molti anni abbiamo un avanzo di bilancio. Eppure nessuno parla della situazione sociale, dei lavoratori, dei precari e dei poveri”.

Alexis Tsipras, il leader di Syriza, il partito della sinistra radicale e maggiore forza politica di opposizione in Grecia, non era presente alla cerimonia ufficiale in segno di protesta. Secondo la stampa europea, Tsipras ha inteso così esprimere il proprio dissenso dalle modalità con cui egli ritiene che il premier conservatore Antonis Samaras utilizzerà il semestre di presidenza greca. Modalità che, secondo Tsipras, non mettono in evidenza come dovrebbero la “situazione catastrofica” del Paese.

Le priorità

La presidenza dell’Unione europea dà al governo greco l’opportunità di ripristinare la credibilità internazionale del paese. Impresa comunque non semplice. Quanto successo avrà, si vedrà nei risultati delle prossime elezioni europee a maggio. Risultati che determineranno anche il futuro della fragile coalizione del governo greco. Per queste ragioni è essenziale per Atene svolgere una presidenza efficace, capace di far avanzare determinati dossier, in grado di riaffermarsi a livello nazionale ed europeo.

Fra le priorità della presidenza greca, la revisione della direttiva europea che regolamenta i mercati finanziari, su cui dopo due anni di stallo Parlamento e Consiglio hanno raggiunto “l’accordo politico”, ha annunciato Samaras.

Tra le altre priorità: affrontare il grave problema della disoccupazione giovanile, che colpisce in Grecia il 55% dei giovani, aumentare la disponibilità del credito per le piccole e medie imprese e porre la basi per una politica comune ed europea sulla migrazione (intesa in senso lato: aspetti umanitari e di sicurezza).

Tra le altre cose, questa sarà la Presidenza più austera di sempre. Il budget massimo previsto è di 50 milioni di euro (ma l’obiettivo è di stare al di sotto), nessun regalo, nessun gadegt, nessun viaggio extra, le riunioni si svolgeranno nello stesso luogo e non ci saranno spostamenti che non siano strettamente necessari. Nessun contrattante esterno è previsto. Secondo una fonte diplomatica “sarà fatto il possibile affinchè l’immagine della politica greca, macchiata dall’idea di spreco, cambi”.



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