Cina – Vietata l’amante

Vietata l’amante. Un distretto della municipalità di Shenyang, capitale della provincia cinese del Liaoning, ha emesso norme comportamentali per i dipendenti pubblici che prevedono il divieto di relazioni extraconiugali. I circa 5mila funzionari locali saranno disciplinati sia durante le ore di lavoro sia nella vita personale. Si vietano il gioco d’azzardo, le relazioni extraconiugali, il consumo di droga e la diffusione di “voci” su Internet.

di Gabriele Battaglia

tratto da ChinaFiles

 

23 febbraio 2014 – Tutto perfettamente in linea con la campagna anticorruzione lanciata oltre un anno fa dal presidente Xi Jinping. Ma con la faccenda delle concubine, i solerti funzionari di Shenyang sono andati oltre.

 

La cultura dell’amante ha infatti in Cina una tradizione millenaria. Confucio, uno che credeva all’intrinseca moralità dell’uomo e che collocava i valori familiari al di sopra di tutto, condannava per esempio le relazioni extraconiugali, ma non le concubine, amanti “ufficiali” in grado di dare alla luce eredi e proseguire la linea familiare. Quanto alla prostituzione, ha prosperato indisturbata per gran parte della storia cinese.

 

36202

 

Quella specie di movimento savonaroliano che fu la Rivoluzione Culturale fece perdere alla pratica un po’ di smalto, ma l’avvento delle “riforme e aperture” di Deng Xiaoping l’ha riportata in auge.

 

Sull’antica tradizione si è infatti innestato il mercato. Oggi, in piena cultura consumista, domanda e offerta si incontrano: lui, quarantenne nuovo ricco, sfoggia il “possesso” della splendida cerbiatta come dimostrazione di successo economico, si sollazza e ci guadagna pure in mianzi – faccia, status – ampliando così il proprio giro di conoscenze giuste; lei, ventenne di provincia, entra nel bel mondo dalla porta giusta, si paga studi e viaggi all’estero, mette su i mattoncini di un futuro che sarà inevitabilmente senza di lui.

 

Ora la leadership cinese cerca di inserire anche una componente morale, con forti dosi di confucianesimo: non ti vieto l’amante, te la normo. Qualche anno fa, lo studioso canadese Daniel Bell analizzava per esempio la “fenomenologia del karaoke”, inteso come luogo dove il maschio cinese va a spassarsela. Gli uomini si circondano di escort, con le quali cantano perché, come dice Confucio, il canto crea “comunione”. Alla fine, non è così scontato che si finisca a letto, potrebbe anche bastare la piacevolezza del canto.

 

Sembra che molto spesso siano le stesse mogli a scegliere la concubina del marito: che sia una ragazza perbene e non faccia fuori tutto il patrimonio che tu, mio caro, devi lasciarmi in eredità.

 

Negli ultimi mesi, alcuni funzionari particolarmente ruspanti hanno però esagerato. La campagna lanciata da Xi Jinping non è solo “anticorruzione”, ma anche “contro l’edonismo e le stravaganze”, cioè tutti quei comportamenti pubblici che accrescono il risentimento di chi è rimasto indietro nella marcia verso il glorioso arricchimento.

 

E che cosa c’è di più “edonista e stravagante” di un pubblico ufficiale che condivide le immagini di un orgia su internet (cosa realmente successa)? L’amante, insomma, non è un male in sé, ma può diventare una destabilizzante forma di ostentazione.

 

Stop al funzionario fedifrago, dunque, ma armoniosamente. Il distretto di Shenyang ha specificato che il regolamento non sarà applicato immediatamente. Prima, saranno fatti sforzi per sensibilizzare i funzionari, con tanto di “attività formative”. C’è tutto il tempo per liquidare l’amante.

 

 

 

 



Lascia un commento