Chi ha paura di Mohammed Assaf?

Il giovane cantante di Gaza bandito dalla cerimonia di apertura dei Mondiali in Brasile: “Qualcuno ha fatto pressioni per cacciarmi”. Il sostegno di Shakira

di Chiara Cruciati, tratto da NenaNews

23 febbraio 2014 – Il sogno palestinese di guadagnarsi il palcoscenico dei Mondiali di calcio brasiliani è evaporato: Mohammed Assaf, il giovane gazawi vincitore dell’edizione 2013 del programma tv Arab Idol, ha ricevuto dalla FIFA il benservito. La Federazione Internazionale di Calcio, guidata da Sepp Baltter che a luglio 2013 aver invitato Assaf a cantare insieme a Shakira all’apertura dei Mondiali 2014, ha fatto un passo indietro.

Lo ha annunciato lo stesso Mohammed in una conferenza stampa tenuta a Gaza: la FIFA ha cancellato la sua performance senza dare ulteriori spiegazioni. A monte, probabilmente, le ingenti pressioni di attori dietro le quinte a cui la presenza di un rifugiato di Gaza – ambasciatore Onu per i profughi palestinesi – su un palcoscenico globale non piaceva affatto.

assaf

“Avrei dovuto cantare al Mondiale 2014 – ha detto Assaf – Non voglio accusare nessuno, ma alcune persone, Stati o partiti sono intervenuti e la FIFA ha cancellato la mia canzone. Ci sono tante persone che combattono contro di me, ma non so chi”.

Sembra che Mohammed abbia comunque archiviato il sostegno della cantante Shakira: “Ha rifiutato di cantare se non canterò anche io”. Tanta l’amarezza per le strade palestinesi che lo scorso anno avevano festeggiato per giorni, da Gaza a Ramallah, la vittoria di Assaf ad Arab Idol. Simbolo del popolo palestinese, il giovane aveva scelto le canzoni tradizionali del suo Paese per presentarsi al pubblico arabo. Una vittoria importante che ha subito attirato l’attenzione dei businessman palestinesi, corsi ad accaparrarsi il volto pulito di Assaf per sbatterlo sui cartelloni pubblicitari in tutta la Cisgiordania.

A Israele tanta popolarità non è mai andata giù: lo stesso premier Netanyahu ne aveva parlato in una mail di protesta al segretario di Stato Kerry, in cui affermava che “i bambini palestinesi sono educati all’odio contro gli ebrei, mentre i funzionari palestinesi continuano a chiedere la loro morte”, facendo un espresso riferimento alle performance televisive di Assaf, avvolto nella tradizionale kefiah.

Immediata la reazione dell’Autorità Palestinese che mercoledì ha annunciato che presenterà alla FIFA una richiesta di espulsione di Israele dall’organizzazione internazionale a causa delle violazioni continue e gravi contro gli sportivi palestinesi, a Gaza e in Cisgiordania. Il presidente dell’Associazione Palestinese di Calcio, il falco di Fatah, Jibril Rajoub, ha detto che la richiesta sarà presentata il prossimo giugno: “Israele impedisce al nostro sport di svilupparsi e crescere. Non ci sono segnali di cambiamento nelle loro batterie mentali. Non ci sono cambiamenti sul terreno. Noi siamo membri della FIFA e abbiamo gli stessi diritti degli altri membri”.



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