Normality Show

Lettera a Valentina Acciardi, la prima concorrente con handicap dentro la casa del Grande Fratello

 di Max Cignarelli

 Grande-Fratello1

4 marzo 2014 – Credo che il Grande Fratello sia una grande fesseria, sia che vi partecipi un disabile, sia che lo faccia una persona senza handicap. Poi, ovviamente, ha il diritto di parteciparvi chiunque, ma ai miei occhi rimane comunque una trasmissione scadente.

Cara Valentina,

mi sarebbe piaciuto che tu avessi detto, avrei voglia di partecipare al Gf per divertirmi, per provare questa esperienza e magari riuscire a vincere il premio finale, senza legare necessariamente far passare le tue dichiarazioni o il tuo messaggio agli altri attraverso la tua disabilità.
Mi sarebbe piaciuto che avessi detto altre cose, quelle che dicono le persone “normali”. Se noi giustamente vogliamo essere trattati da persone normali, dobbiamo comportarci normalmente, senza accollarci il compito, la mania, di insegnare per forza qualcosa alla società.
Un concorrente che partecipa a un gioco o a un reality, come in questo caso, dice: «Voglio provare questa esperienza particolare, voglio godermela, voglio spassarmela, voglio concretizzare un desiderio. Qui in Lombardia sulla tv Antenna3 c’è un giornalista disabile in carrozzina che conduce un programma di calcio. Non parla di disabilità e conduce tranquillamente la sua trasmissione senza pretendere di sensibilizzare nessuno. Capisci ciò che voglio dire? Presentarsi agli altri senza accennare al proprio handicap o tenere lezioni di vita. Questa è la normalità.
Per il resto ti auguro buona avventura anche se il mio giudizio sul programma rimane negativo.

Max

“Prendetemi perché vi dimostrerò che un’invalidità non è invalidante”: così si è presentata, durante Pomeriggio Cinque, Valentina Acciardi, 33 anni, torinese, prima concorrente ufficiale dell’edizione numero 13 del Grande Fratello, in onda da ieri. Digitando il suo nome e il suo cognome su Google, è impossibile non scoprire subito che a Valentina manca un braccio. La concorrente “amputata”, o “con un solo braccio”, o “disabile”, o anche “handicappata”: così viene presentata Valentina, nei siti e nei blog televisivi che oggi parlano di lei. D’altra parte, è stata proprio lei, ieri pomeriggio, a svelare la sua disabilità. O il suo “impedimento fisico relativo”, come preferisce chiamarlo Francesco Santonocito, presidente dell’Aidda (associazione Difesa diritti amputati). “È importante che una persona amputata vada in televisione: è importante, soprattutto, che sia una donna, perché rovescia i canoni estetici legati al mondo femminile. La mutilazione è, visivamente, la più severa delle patologie: mostrare una ragazza con la protesi, magari in maniche corte, è decisamente un atto di coraggio”.

 (fonte: superabile.it)

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.Lettera a Valentina Acciardi, la prima concorrente con handicap dentro la casa del Grande Fratello

 di Max Cignarelli

 Grande-Fratello1

4 marzo 2014 – Credo che il Grande Fratello sia una grande fesseria, sia che vi partecipi un disabile, sia che lo faccia una persona senza handicap. Poi, ovviamente, ha il diritto di parteciparvi chiunque, ma ai miei occhi rimane comunque una trasmissione scadente.

Cara Valentina,

mi sarebbe piaciuto che tu avessi detto, avrei voglia di partecipare al Gf per divertirmi, per provare questa esperienza e magari riuscire a vincere il premio finale, senza legare necessariamente far passare le tue dichiarazioni o il tuo messaggio agli altri attraverso la tua disabilita.
Mi sarebbe piaciuto che avessi detto altre cose, quelle che dicono le persone “normali”. Se noi giustamente vogliamo essere trattati da persone normali, dobbiamo comportarci normalmente, senza accollarci il compito, la mania, di insegnare per forza qualcosa alla società.
Un concorrente che partecipa a un gioco o a un reality, come in questo caso, dice: «voglio provare questa esperienza particolare, voglio godermela, voglio spassarmela, voglio concretizzare un desiderio. Qui in Lombardia sulla tv Antenna3 c’è un giornalista disabile in carrozzina che conduce un programma di calcio. Non parla di disabilità e conduce tranquillamente la sua trasmissione senza pretendere di sensibilizzare nessuno. Capisci ciò che voglio dire? Presentarsi agli altri senza accennare al proprio handicap o tenere lezioni di vita. Questa è la normalità.
Per il resto ti auguro buona avventura anche se il mio giudizio sul programma rimane negativo.

Max

 

“Prendetemi perché vi dimostrerò che un’invalidità non è invalidante”: così si è presentata, durante Pomeriggio Cinque, Valentina Acciardi, 33 anni, torinese, prima concorrente ufficiale dell’edizione numero 13 del Grande Fratello, in onda da ieri. Digitando il suo nome e il suo cognome su Google, è impossibile non scoprire subito che a Valentina manca un braccio. La concorrente “amputata”, o “con un solo braccio”, o “disabile”, o anche “handicappata”: così viene presentata Valentina, nei siti e nei blog televisivi che oggi parlano di lei. D’altra parte, è stata proprio lei, ieri pomeriggio, a svelare la sua disabilità. O il suo “impedimento fisico relativo”, come preferisce chiamarlo Francesco Santonocito, presidente dell’Aidda (associazione Difesa diritti amputati). “È importante che una persona amputata vada in televisione: è importante, soprattutto, che sia una donna, perché rovescia i canoni estetici legati al mondo femminile. La mutilazione è, visivamente, la più severa delle patologie: mostrare una ragazza con la protesi, magari in maniche corte, è decisamente un atto di coraggio”.

 (fonte: superabile.it)

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 Lettera a Valentina Acciardi, la prima concorrente con handicap dentro la casa del Grande Fratello

 di Max Cignarelli

 Grande-Fratello1

4 marzo 2014 – Credo che il Grande Fratello sia una grande fesseria, sia che vi partecipi un disabile, sia che lo faccia una persona senza handicap. Poi, ovviamente, ha il diritto di parteciparvi chiunque, ma ai miei occhi rimane comunque una trasmissione scadente.

Cara Valentina,

mi sarebbe piaciuto che tu avessi detto, avrei voglia di partecipare al Gf per divertirmi, per provare questa esperienza e magari riuscire a vincere il premio finale, senza legare necessariamente far passare le tue dichiarazioni o il tuo messaggio agli altri attraverso la tua disabilita.
Mi sarebbe piaciuto che avessi detto altre cose, quelle che dicono le persone “normali”. Se noi giustamente vogliamo essere trattati da persone normali, dobbiamo comportarci normalmente, senza accollarci il compito, la mania, di insegnare per forza qualcosa alla società.
Un concorrente che partecipa a un gioco o a un reality, come in questo caso, dice: «voglio provare questa esperienza particolare, voglio godermela, voglio spassarmela, voglio concretizzare un desiderio. Qui in Lombardia sulla tv Antenna3 c’è un giornalista disabile in carrozzina che conduce un programma di calcio. Non parla di disabilità e conduce tranquillamente la sua trasmissione senza pretendere di sensibilizzare nessuno. Capisci ciò che voglio dire? Presentarsi agli altri senza accennare al proprio handicap o tenere lezioni di vita. Questa è la normalità.
Per il resto ti auguro buona avventura anche se il mio giudizio sul programma rimane negativo.

Max

 

“Prendetemi perché vi dimostrerò che un’invalidità non è invalidante”: così si è presentata, durante Pomeriggio Cinque, Valentina Acciardi, 33 anni, torinese, prima concorrente ufficiale dell’edizione numero 13 del Grande Fratello, in onda da ieri. Digitando il suo nome e il suo cognome su Google, è impossibile non scoprire subito che a Valentina manca un braccio. La concorrente “amputata”, o “con un solo braccio”, o “disabile”, o anche “handicappata”: così viene presentata Valentina, nei siti e nei blog televisivi che oggi parlano di lei. D’altra parte, è stata proprio lei, ieri pomeriggio, a svelare la sua disabilità. O il suo “impedimento fisico relativo”, come preferisce chiamarlo Francesco Santonocito, presidente dell’Aidda (associazione Difesa diritti amputati). “È importante che una persona amputata vada in televisione: è importante, soprattutto, che sia una donna, perché rovescia i canoni estetici legati al mondo femminile. La mutilazione è, visivamente, la più severa delle patologie: mostrare una ragazza con la protesi, magari in maniche corte, è decisamente un atto di coraggio”.

 (fonte: superabile.it)

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