Passaporti russi

In un territorio dai confini “mobili” come quello dell’ex URSS, la cittadinanza rappresenta un potente strumento per affermare la propria influenza. Così Mosca ha deciso di semplificare le procedure per l’ottenimento della nazionalità russa. Principali target: investitori, studenti, e soprattutto gli ucraini

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di Lisa Guerra, cronacheinternazionali.com

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Le norme sulla cittadinanza russa stanno cambiando. Putin ha definito questa evoluzione  come «la restaurazione della giustizia storica». La decisione di modificare la legge sulla nazionalità sarà forse dovuta al fatto che si è assistito a un forte incremento delle richieste di naturalizzazione da parte di stranieri, passate dalle 96 mila del 2012 alle 136 mila dell’anno scorso. In realtà, ci possono essere molte altre motivazioni alla base di essa.

Attualmente, solo gli stranieri sposati con un cittadino della Federazione, o gli apolidi nati nei territori dell’ex Unione Sovietica possono richiedere la cittadinanza russa mediante una procedura semplificata. Per gli altri è invece previsto un percorso abbastanza lungo e tortuoso.

Per prima cosa, è necessario vivere in Russia: infatti, si può fare richiesta di naturalizzazione solo dopo almeno cinque anni di residenza permanente, ammesso che si sia tenuto un comportamento lecito, si possieda una fonte di reddito legale e si parli fluentemente il russo. Nel caso venga meno uno di questi requisiti, la cittadinanza può essere revocata. In ogni caso, ottenuta la cittadinanza russa, si perderà quella del Paese d’origine.
È importante precisare che per “residenza permanente” s’intende il rilascio di un documento a un cittadino straniero che risiede in Russia per un periodo di cinque anni, che poi può essere rinnovato, o convertito in cittadinanza.

Questo documento si può ottenere con un lavoro stabile, ovvero sposando un cittadino russo. Così si potrà tranquillamente lavorare sul territorio della Federazione senza i vari permessi speciali previsti dalla legge nazionale.Ma Mosca vuole fare di più. Il premier Dmitrij Medvedev ha affermato che sarà ulteriormente semplificata la procedura per l’ottenimento della cittadinanza per tutte le persone russofone che abbiano discendenti russi vissuti nell’ex Unione Sovietica.

Secondo quanto riportato da Novaja Gazeta, Ekaterina Egorova, primo vicecapo del Servizio federale di Migrazione, ha affermato che saranno istituite commissioni speciali composte da personaggi autorevoli nell’ambito dell’istruzione e da filologi, le quali valuteranno la padronanza della lingua russa non solo dal punto di vista grammaticale, ma anche nella vita quotidiana; un secondo aspetto da valutare sarà la conoscenza della cultura russa. Si procederà poi a verificare la reale discendenza russa, e infine si emetterà un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, prodromo della concessione della cittadinanza vera e propria. Inoltre, il termine per esaminare le domande sarà ridotto dagli attuali sei mesi a tre.

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Come se ciò non bastasse, il Servizio federale di Migrazione e il ministero dell’Economia stanno sviluppando un disegno di legge per semplificare la concessione della cittadinanza a imprenditori e studenti stranieri. In particolare, sarà alleggerita la procedura per quei soggetti che avranno investito  nel Paese eurasiatico una cifra non inferiore ai 10 milioni di rubli (circa 200mila euro), oppure abbiano acquisito una quota di capitale sociale di società russe non inferiore al 10 per cento.

Per quanto riguarda gli studenti, i requisiti richiesti saranno l’aver conseguito la laurea presso un’Università russa e l’aver lavorato nel Paese per almeno  tre anni.

Questa mossa, secondo Pavel Černych, delegato tecnico della World International Skills, organizzazione russa che promuove l’occupazione giovanile, genererebbe una maggiore affluenza negli Istituti d’istruzione superiore di circa due milioni di studenti, con conseguente accrescimento dell’influenza culturale di Mosca. Le Università russe godono infatti di grande prestigio in molti Paesi che fanno parte della Comunità degli Stati Indipendenti. Gli stranieri rappresentano già il 20-25 per cento del totale degli studenti e provengono principalmente da Turkmenistan, Uzbekistan e Moldavia.
Non tutti concordano con questo disegno di legge. Secondo Vladislav Grib, vicesegretario della Camera civica della Federazione Russa (istituzione statale formata da 126 personalità di rilievo che si occupa di monitorare i progetti di legge), «le nuove procedure per la concessione della cittadinanza potrebbero costituire un onere aggiuntivo per il bilancio del Paese». Al contrario, Madžumder Amin, presidente dell’Associazione dei migranti della Federazione Russa, ritiene che l’iniziativa contribuirà a promuovere gli investimenti provenienti dall’estero. Sono ormai diversi anni che si sta cercando di adottare misure a favore degli investitori, in modo da incrementare l’afflusso di denaro. Di sicuro, se la legge venisse approvata, molti più imprenditori provenienti da Cina, India ed Europa sarebbero incentivati a investire nell’economia russa.

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Ma non è finita qui. Sergej Mironov, ex segretario del partito Spravedlivaja Rossijae oggi presidente del Consiglio della Federazione (camera alta del Parlamento russo), ha presentato un disegno di legge per modificare la legge sulla nazionalità a vantaggio dei cittadini ucraini.

Se presenteranno domanda entro il primo agosto di quest’anno, gli ucraini desiderosi di diventare russi non incontreranno alcuna barriera burocratica.

Le domande saranno esaminate in tempi celeri – al massimo entro due mesi dalla data di presentazione –, non si dovrà pagare alcuna tassa per ottenere il passaporto e non sarà necessario risiedere sul territorio della Federazione per un determinato periodo di tempo. Infine, cosa ancora più importante, agli interessati non sarà richiesto di rinunciare alla cittadinanza ucraina, potendo mantenere entrambe le nazionalità.
Sembra quindi che, da un lato, la cittadinanza sia usata come uno strumento per crescere economicamente, dopo le criticità che la Russia ha dovuto affrontare negli ultimi mesi – crollo della borsa e isolamento messo in atto nei suoi confronti dalle economie occidentali a causa dell’annessione della Crimea. Dall’altro lato, Mosca non è disposta a rinunciare all’Ucraina, con cui condivide storia e cultura, di conseguenza sta cercando in tutti i modi di preservare i legami degli ucraini con la Russia. E la difesa dei propri cittadini rappresenterebbe un motivo più che valido per intervenire al di fuori dei propri confini.

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