Tango per Marwan

Un’iniziativa a Genova per chiedere la liberazione di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri palestinesi

di Alessandra Fava

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20 aprile 2014 – Bandiere palestinesi recuperate a casa di qualcuno: una. Kefie acquistate: 16. Ballerini: 20. ‘Tango per Marwan’, il tango per la liberazione di Marwan Barghouti, è passato anche da Genova. Ieri a Palazzo Ducale i ballerini della scuola di tango ”L’incantevole Aprile” hanno danzato per un’ora chiedendo la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi e di Marwan Barghouti condannato a cinque ergastoli, in prigione da un ventennio (da 11 anni l’ultima tranche).

Si tratta di una campagna internazionale che nei giorni scorsi ha toccato Roma, Cagliari, Napoli, Torino e Firenze e in Italia ha ri-creato una rete alla quale hanno aderito varie associazioni, da Libera alla Cgil, da Amici Mezzaluna Rossa alle Donne in nero, Pax Christi e Un ponte per, solo per nominarne alcune.

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L’ong Senza Paura a Genova ha fatto un po’ da trait d’union fra varie realtà: ‘Da diversi anni abbiamo scelto con la nostra associazione di parlare di diritti umani – hanno scritto sulla loro pagina Facebook – Ne abbiamo sentito l’esigenza perchè dopo il G8 di Genova (luglio 2001) e l’attentato alle Torri Gemelle (settembre 2001) sentivamo che la paura sarebbe stata l’arma per limitare drasticamente i diritti umani nel mondo e con essi lo sviluppo della democrazia. Parliamo spesso di Palestina e di Kurdistan perchè là da decenni due popoli subiscono torti ma continuano a lottare con un coraggio e una determinazione che noi in questo mondo “democratico” sembriamo aver smarrito”.

Organizzazione fai da te. Molti passaggi sui social network e un cartello ”From Genoa – Italy: Free Marwan Barghouti and all Palestinian prisoners! Free them all now!!!”

”In carcere ci sono migliaia di prigionieri” risuonava nell’atrio del Ducale. Quasi 5 mila nel gennaio di quest’anno, dice l’associazione Btselem. Per il resto conviene dare un’occhiata al dossier sui prigionieri della Rete romana di solidarietà col popolo palestinese.

Nel mezzo di Palazzo Ducale, una vera piazza coperta, che i genovesi attraversano per passare da piazza De Ferrari a piazza Matteotti, ieri c’era un cerchio di bandiere palestinesi e nel mezzo i tangueros avvolti nella danza. Tra un passo strascicato del pensiero triste che si balla e le note, le coppie eseguivano complicati otto e altre acrobazie.

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Ogni tanto la musica si interrompeva per parlare della campagna o leggere un brano di Marwan Barghouti, leader che il movimento assimila a Nelson Mandela per via dei decenni in prigione e la tensione alla libertà, alla democrazia e alla pace. Oppure arrivavano le parole di una poesia di Mahmoud Darwish, che non si sa come sembravano persino in sintonia con il tango precedente.

 

Si tratta di un uomo

Incatenarono la sua bocca
legarono le sue mani
alla roccia della morte
e dissero : “sei un assassino “.
Gli tolsero il cibo, gli abiti, le bandiere
lo gettarono nella cella dei morti
e dissero : “sei un ladro “.
Lo rifiutarono in tutti i porti
portarono via la sua piccola amata
e dissero : “sei un profugo “.
O tu, dagli occhi e le mani sanguinanti!
la notte è effimera,
né la camera dell’arresto
né gli anelli delle catene
sono permanenti.
Nerone è morto, ma Roma no,
lotta persino con gli occhi!
e i chicchi di una spiga morente
riempiranno la valle di grano.

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