Affondata l’Arca di Gaza

Alle 4 del mattino, una forte esplosione ha affondato l’Arca di Gaza. L’imbarcazione, che sarebbe dovuta salpare a breve da Gaza, era la nuova iniziativa della Coalizione della Freedom Flotilla. L’obiettivo era quello di attirare l’attenzione internazionale sull’assedio israeliano che colpisce la Striscia. Ma questa volta invece di entrare si provava ad uscire dalla Striscia di Gaza

tratto da NenaNews

29 aprile 2014 – L’Arca di Gaza è stata affondata nella notte. Secondo una prima ricostruzione alle ore 3.45 di Gaza, la guardia notturna a bordo dell’imbarcazione avrebbe ricevuto una telefonata in cui gli si intimava di lasciare immediatamente la nave perché sarebbe stata attaccata.

La guardia avrebbe pertanto lasciato la barca, ma non essendo successo niente, sarebbe ritornato dopo cinque minuti. Pochi minuti dopo, una forte esplosione avrebbe investito la barca causandole ingenti danni. La barca è affondata parzialmente e parte diessa giace sul fondale marino poco profondo. La guardia è rimasta illesa ma è stata portata in ospedale per accertamenti. Non si sa ancora con esattezza chi abbia fatto esplodere l’imbarcazione.

Alcune fonti da Gaza, che preferiscono per ora mantenere l’anonimato, parlano di forze speciali israeliane entrate nelle acque del porto di Gaza ieri notte. Altre, invece, parlano di spie che avrebbero piazzato degli esplosivi sul fondo della barca. Al momento non è possibile confermare nessuna delle due versioni.

Arca_Gaza

Stiamo cercando di capire la natura del danno. Daremo aggiornamenti appena possibile” ha dichiarato Mahfouz Kabariti, Project Manager dell’Arca di Gaza. “Noi dell’Arca di Gaza e tutti i nostri partner della Coalizione della Freedom Flottilla stiamo cercando di capire come dobbiamo rispondere a questo atto codardo di terrorismo ma la nostra posizione resta chiara: né questo, né altri attacchi simili fermeranno i nostri sforzi di sfidare il blocco di Gaza fin quando esso non finirà” ha aggiunto David Heap del Comitato Direttivo.

Non è la prima volta che le barche della Freedom Flotilla vengono sabotate” spiega Ehab Lotayef, altro membro del Comitato Direttivo. “Questo attacco ha luogo proprio quando eravamo pronti a partire. Si può affondare una nave ma non puoi affondare un movimento“, ha concluso Lotayef.

L’Arca di Gaza era la nuova iniziativa della campagna Freedom Flotilla. A cambiare però è il percorso: la nave, acquistata e rimessa a nuovo da attivisti palestinesi e internazionali non provava ad entrare nella Striscia di Gaza, ma ad uscire. L’imbarcazione, dopo mesi di lavori, era pronta a salpare. L’obiettivo era farla salpare entro giugno, o al massimo settembre, con a bordo prodotti dell’enclave palestinese sotto assedio.

Intervistato due settimane fa da Nena News Charlie Andreasson, volontario svedese impegnato nella ricostruzione e nell’organizzazione della spedizione, aveva detto che la nave sarebbe dovuta partire con a bordo “12 internazionali, giornalisti e politici per attirare l’attenzione del mondo su questo nuovo tentativo di rompere l’assedio israeliano contro la Striscia”. La nave di legno lunga 24 metri e con un cargo di 40 metri quadrati avrebbe dovuto portare con sé prodotti agricoli, olio d’oliva, datteri, spezie, stoffe e ricami. Tutti beni prodotti a Gaza perché, secondo Adreasson, “non cerchiamo aiuti umanitari ma commercio vero e proprio”.

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