LA CARTA DI LAMPEDUSA PER BAMBINI E BAMBINE – 3

Pubblichiamo in quattro puntate un adattamento per bambini del testo originale della Carta di Lampedusa, realizzato da Elisa Marini (www.retesenzaconfini.it)

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seconda

Illustrazione di Haregu

I principi – parte II

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Cosa significa “libertà di scelta”? 

La Terra è grande, molto grande.
Immaginiamo che i confini fra gli Stati non ci siano più e non ci siano più i soldati con le armi ai confini.
Immaginiamo che nessuno dica: questo è il mio Stato, tu non puoi entrare.
Oppure: questo è il tuo Stato, devi rimanere lì.
Immaginiamo che nessuno dica: voi siete scappati dalla guerra, siete arrivati in un nuovo Stato, ma da qui non potete più muovervi. Immaginiamo, allora, la Terra come un unico grande Paese, dove tutti possono scegliere di vivere dove vogliono, possono muoversi dove vogliono.
Ecco: è questa la libertà di scelta!

Cosa si deve fare per vivere la libertà di scelta? 

Bisogna togliere tutte quelle leggi che non permettono alle persone di muoversi e andare dove vogliono.

Cioè? 

Facciamo un esempio.
Gli Stati europei hanno detto: tutte le persone che scappano dalla guerra, dalla fame o dalle ingiustizie possono chiedere di vivere in un nuovo Stato dell’Europa e lì ricevere aiuto. Si dice: possono chiedere asilo, come rifugiati.
Chi scappa dall’Africa, però, arriva in Italia o in Spagna, non in Germania!
Chi scappa dalla Siria, arriva prima in Grecia, non in Francia!
Deve, però, “chiedere asilo” nel primo Stato europeo di arrivo.

E se dall’Africa vuole andare in Germania e non in Italia? 

Non può!
Gli accordi fra Stati Europei (senti che nome: il trattato di Schenger, che contiene il Regolamento di Dublino!) dicono che le persone devono chiedere aiuto – chiedere asilo/rifugio – nel primo Stato europeo di arrivo.
E’ questo primo Stato europeo che deve rispondere alla richiesta di asilo.
Per la Carta di Lampedusa, questa legge deve essere tolta (si dice: abrogata).
Se questa legge non c’è più, le persone possono scegliere in libertà lo Stato dove vivere.  

La “libertà di restare” che cos’è? 

E’ semplice: abbiamo detto che le persone devono essere libere di muoversi e libere di scegliere dove vivere sulla Terra.
Le persone devono anche essere libere di restare nel posto della Terra dove sono nate, dove hanno scelto di vivere.

E se scoppia una guerra

Bè, le persone sono costrette a fuggire.
Gli esseri umani, quindi, devono cercare di non fare le guerre, così la gente non deve scappare.
Se c’è pace, le persone sono libere di restare.

E se c’è la fame, se i villaggi sono poveri – poveri? 

Se non c’è da mangiare, le persone devono spostarsi per cercare cibo.
Ma le persone che governano e che hanno il potere dei soldi, le persone che hanno le grandi industrie, anche per produrre cibo, devono agire perché nessuno debba restare senza mangiare.
Se i villaggi hanno da bere e da mangiare, le persone sono libere di restare!

E se piove tantissimo e l’acqua dei fiumi entra nelle case? 

Ah, si dice: se c’è un’inondazione!

Sì, se c’è un’inondazione

Le persone devono scappare.
Gli esseri umani, però, non devono costruire troppo vicino ai fiumi, non devono fare porti o dighe in cemento, non devono prendere dal fondo del fiume i suoi sassolini (si dice: la sua ghiaia)!
Altrimenti, quando piove troppo, l’acqua del fiume rischia di uscire dalla sua “strada” (si dice: dal suo letto) e arriva sui campi e nelle case.
Si dice: aumenta il rischio di inondazione.
Se l’essere umano non distrugge la Natura, se l’essere umano cerca di proteggere la Natura, i luoghi dove la gente vive diventano sicuri e le persone sono libere di restare.
Per essere liberi di restare in un posto, bisogna star bene, cioè bisogna:

poter lavorare,

avere una casa,

essere curati bene se ci si ammala,

andare a scuola…

Allora, cosa bisogna fare per star bene ed essere liberi di restare? 

Iniziamo dal lavoro.
La Carta di Lampedusa dice che tutti devono avere le stesse possibilità di trovare un lavoro: gli italiani e i non italiani.
Tutti devono essere pagati in modo giusto.
Tutti devono fare il lavoro per cui hanno studiato.

Perché la Carta di Lampedusa dice questo? Non è così? 

No, non è così!
Ecco cosa succede.
Molte persone, molti immigrati e immigrate, arrivano in Europa e vorrebbero restare, ma non possono.
Sai perché? Perché fanno molta fatica, più fatica degli altri, a trovare un lavoro.
Sono pagati molto meno di altre persone e non hanno gli stessi diritti.
Spesso devono lavorare di più, anche se sono ammalati!
Si dice: sono sfruttati.
Se le persone vengono sfruttate, non possono continuare a lavorare e sono costrette a scappare.
Questo non va bene!
Per tutti i lavoratori e le lavoratrici, ci devono essere leggi giuste.
Così la gente non è costretta a cambiare lavoro e a spostarsi: è libera di restare!
Ascolta ancora: immaginiamo una persona nata in Egitto.
Ha studiato in Egitto ed è diventata un bravo medico egiziano.
Deve però lasciare il suo Stato, viene in Italia e qui vuole restare.
Non può però, lavorare come medico.
Perché il Governo italiano dice: per me, tu non sei un medico (si dice: non riconosce il titolo di studio). Dice: se vuoi fare il medico, devi fare gli esami di medicina in Italia.
Così, la persona che arriva dall’Egitto, per restare in Italia, deve ricominciare a studiare oppure deve cambiare lavoro.
Deve, cioè, cambiare la propria scelta di vita.
La Carta di Lampedusa, invece, dice che tutte le scuole, tutti gli studi fatti dalle persone in qualunque Stato devono essere validi, devono essere riconosciuti.
In questo modo, chi ha studiato può cercare e trovare il lavoro giusto per i suoi studi.

Attenzione!

Per essere liberi di restare, bisogna avere una casa, un posto dove dormire, studiare, giocare…
Per tantissime persone non è facile trovare una casa in Italia: non trovano casa gli italiani e non trova casa chi viene da altri Stati.
Ecco alcune difficoltà per chi viene da lontano:

in un paese o in una città, non tutti gli abitanti sanno accettare, capire, accogliere chi è diverso o chi vive in modo diverso.
Le persone nuove o diverse, spesso, trovano casa in luoghi separati dagli altri. Trovano case più brutte o sono costrette ad abitare in roulotte nei campi.
Si dice: vengono emarginate.
Nei paesi o nelle città, poi, ci sono case dove la gente non ci abita più da molto tempo. Queste case a poco a poco si rovinano, si dice: diventano case diroccate.
Le persone non possono vivere nelle case diroccate!
La Carta di Lampedusa dice che ogni essere umano deve poter avere la possibilità di cercare, di costruire, di abitare in una casa accogliente.
Una casa senza la muffa sui muri e senza il tetto rovinato; una casa con acqua calda e fredda, con un bagno che funzioni e il riscaldamento…
Per essere liberi di restare, c’è un’altra cosa molto importante: quando una persona si ammala, deve poter essere curata bene.
C’è chi ha bisogno di cure o aiuti speciali: i bambini e le bambine, gli anziani e le anziane, le mamma che aspettano un bimbo o una bimba, chi è diversamente abile.
Essere curati ed essere aiutati quando è necessario è un diritto per tutti.
E’ un diritto per chi nasce in uno Stato ed è un diritto anche per chi è appena arrivato in quello Stato.

Non ci sono differenze!

E per la scuola

Tutti devono poter andare a scuola: conoscere e imparare è un diritto di tutti!
Gli Stati e i Governi devono impegnarsi per risolvere i problemi che possono impedire alle persone di studiare (si dice: devono rimuovere gli ostacoli).

Quali sono questi problemi? 

Facciamo alcuni esempi:

1) se in Italia arriva un bambino o una bambina cinese, non conosce la lingua italiana. Come fa a studiare? Per risolvere questo problema, per rimuovere questo ostacolo, bisogna trovare chi insegna italiano! 20 

2) se il cinesino e la cinesina stanno imparando l’italiano e non sono ancora bravi, ma sono bravissimi in matematica, vengono promossi o bocciati? Vengono promossi!

Si dice, allora, che non conoscere o conoscere poco la lingua del nuovo Stato non deve essere un ostacolo per imparare altre cose o fare altre cose.

3) infine, immagina un bambino o una bambina di classe terza della scuola primaria. Questo bambino o questa bambina si sposta in un altro Stato, dove i suoi studi non sono più validi.
Deve ricominciare dalla classe prima?
No!
Lo studio fatto in uno Stato deve essere riconosciuto da tutti.
Se proprio ci sono delle materie diverse, basta studiare solo le materie diverse, non ricominciare da capo!

Attenzione!

La Carta di Lampedusa dice che tutti e tutte devono avere la possibilità di sentire musica nei concerti, di visitare un museo o una mostra, di andare a teatro. Anche l’arte è importantissima per vivere bene e per scegliere di restare.
Per stare bene è importante vivere con le persone a cui si vuole bene e che ci vogliono bene.
Per stare bene, è importante vivere con i nostri familiari: papà e mamma, fratelli e sorelle, figli e figlie…
Ma anche: nonni e nonne, zie e zii, cugini e cugine, nipoti.
Pensa, ci sono persone che si vogliono bene, che scelgono di vivere insieme, ma non sono sposate; anche loro hanno diritto di vivere insieme.
Immaginiamo ora che una di queste persone si sposti.
Immaginiamo che scelga di restare in un nuovo Stato.
Può chiedere a tutte le persone a cui vuol bene che vengano a vivere con lui o con lei?
No, non può!

Perché? 

Perché ci sono delle leggi che permettono solo ad alcuni familiari di andare a vivere insieme (si dice: ricongiungersi).
E questa ricongiunzione è possibile solo se la persona che chiama i suoi familiari nel nuovo Stato guadagna abbastanza soldi e ha una casa abbastanza grande per ospitarli. 21 

La Carte di Lampedusa, invece, dice che ogni persona deve poter chiamare a vivere con sé i suoi familiari, i suoi parenti e tutti coloro a cui vuole bene.

Da qualunque parte del mondo arrivino, dall’Europa o dall’Africa o dall’America o dall’Asia, le persone devono poter vivere con chi amano.

Tutto questo deve essere possibile, anche se il lavoro è poco, se si guadagna poco, se è difficile trovare casa o se la casa è piccola.

Quante cose!! 

E non sono finite!
Ascolta: quando si vive insieme, è giusto che ogni persona possa dire la sua idea, possa partecipare alle decisioni che riguardano tutti.
Come in una classe: se l’insegnante chiede “Chi vuole disegnare?”, è giusto che tutti possano rispondere.
Deve poter scegliere se vuole disegnare o no anche il bambino e la bambina che sono arrivati da poco.
Così, in un paese, in una città, in una regione e in uno Stato, è giusto che anche chi è appena arrivato possa partecipare nei momenti di scelta per tutti.

E quali sono questi momenti? 

Sono i momenti delle elezioni, quando chi è considerato adulto, chi ha compiuto 18 anni, va a votare.

E perché? 

Perché nelle votazioni ci sono delle persone (si dice: candidati) che propongono delle cose da fare per vivere meglio tutti insieme.
Ogni candidato ha le sue proposte e quando si vota, le persone scelgono le diverse proposte e le diverse persone che le metteranno in pratica.
Tutti gli adulti, maschi e femmine, devono poter essere liberi di andare a votare, anche se sono stranieri e non cittadini di quello Stato (ad esempio cittadini italiani)
La Carta di Lampedusa dice ancora che per essere liberi di restare in un paese, bisogna essere rispettati.
Immagina di nuovo una classe: ci sono bambini o bambine che scherzano, che prendono in giro, che dicono brutte parolacce, che insultano e minacciano… come si può star bene?

Non si può! 

Giusto!
Anche fuori dalla scuola è importante che nelle azioni e nelle parole fra esseri umani ci sia il rispetto per tutti. 22
La Carta di Lampedusa dice, infine, che chi sceglie di restare a vivere in Europa dovrebbe essere riconosciuto come cittadino europeo.

Anche se viene dall’Africa e dall’America? 

Certo, anche se viene da Stati non europei.

E soprattutto dovrebbe essere riconosciuto cittadino europeo chi nasce in Europa!

[Continua]

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