Make Music Milan abbatte i muri

Make Music Milan, sarà l’evento della Festa della Musica che permetterà a tutti i cittadini di prenotare gratuitamente uno spazio dove fare musica.

Q Code Mag

C’è un sito: www.makemusicmilan.it, ci sono postazioni dove portare i propri strumenti, cantare, inventarsi una maniera di fare musica che viene proposta a chi si iscrive prenotando il proprio spazio, con un occhio al regolamento previsto dal comitato promotore dell’evento. Mauro Mercatanti è un membro del Comitato Promotore Make Music Milan.

(Notizia di oggi: le postazioni rimarranno prenotabili fino al 15 di giugno!)

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Nome
Mauro

Cognome
Mercatanti

Attività
Comunicazione

Mauro, dove hai avvistato l’ultima volta gli elefanti?
Erano al Valico del Sempione. Da lì a corso Sempione è un attimo.

Sei il creativo del Comitato promotore di Make Music Milan: quale risposta hai trovato rispetto alla campagna di #elefantiamilano e che tipo di dialogo si sta instaurando con la comunità sui social?
Una risposta divertita e divertente. Ammetto che la banana di Dani Alves ha avuto una eco un po’ più potente, ma non poi di molto. A Milano la gente si è fatta incuriosire da cotanto annuncio. Capirai, “il più grande raduno di elefanti in suolo italico dai tempi di Annibale”, almeno la curiosità ti veniva. Credo che anche il disvelamento dell’arcano sia stato all’altezza della “suspance” generata. Quindi – fermo restando che Obama usa i social meglio di noi – direi che non possiamo lamentarci dell’attenzione e della simpatia che abbiamo generato in città.

Libera musica in libera città. Stiamo sulla valenza politica di questya festa. Ci si diverte, ma l’invito è soprattutto in due parole: autorganizzaizone e responsabilità.
Fossati diceva: “Sarà la musica che gira intorno, quella che non ha confini o saremo noi che abbiamo nella testa un maledetto muro”. Mi sono sempre immaginato che il muro di cui parla Fossati sia fatto di diffidenza, ritrosia, pigrizia mentale, poca voglia di spendersi e molta voglia di lamentarsi.
Ecco, mi piace pensare che Make Music Milan abbia cominciato a dar qualche martellata a quel maledetto muro. E la storia insegna che, martella oggi, martella domani, alla fine i muri vengono giù. O no?

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Dietro le quinte: quanto è complesso organizzare una campagna di comunicazione in tempi brevissimi?
Per come lavoriamo noi in Ideificio la complessità è ambivalente. Nel senso che tanto siamo leggeri, agili e scattanti nella creazione di un concept e nella costruzione di un progetto di comunicazione tanto diventiamo pachidermici e lenti nell’organizzazione di tutto quello che occorre per farlo vivere, muovere e barrire. E’ un po’ come quel tale che voleva dare vita alla materia. L’idea in sé gli sarà venuta in un battibaleno, la realizzazione è stata maledettamente più problematica. Ecco, nel processo creativo è uguale. Fino a che si tratta di descrivere concetti e trasmettere suggestioni siamo imbattibili. Quando poi si tratta di calarli nel quotidiano di una campagna che deve durare 2 mesi e lanciare un evento bello finché vuoi ma che pochi conoscono è un altro paio di maniche. E lì infatti tocca farsi aiutare. Noi alla fine abbiamo messo su una bella squadretta e con quella affrontiamo la partita a tutto campo. O almeno ci proviamo.

Il 21 sarai strapreso dall’organizzazione dell’evento, ma hai sempre amato suonare e cantare: che cosa porteresti nella tua postazione?
Mah, a me è sempre piaciuto l’acustico. Quindi porterei un set acustico, non importa chi e a suonar cosa. Porterei solo strumenti e strumentisti che non cercando un cavo a cui attaccarsi. Lo so è molto sciocco, ma non ho mai amato l’idea che la musica dipenda dall’elettricità. Un musicista deve sempre fare del suo meglio per ottenere che la musica arrivi perché placa il rumore di fondo, non perché lo sovrasta. Per fortuna non dipende da me.

Un appello per i ritardatari?
Due appelli, se posso. Il primo è perché i performer guardino con più attenzione e generosità alle postazioni fuori dalla cerchia del centro. Credo che il pubblico dei quartieri sia più interessante di quello di passaggio del centro: magari sarà meno gente, ma sicuramente più attenta.
Il secondo è che qualcuno prenoti la postazione sotto il monumento di Pertini, nei pressi della centralissima via Manzoni. Primo perché è un posto molto suggestivo per far musica, secondo perché Pertini mi manca molto.

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