Un minuto d’estate/4

Raccontare in sessanta secondi consigli di letture, film, musiche per allietare il periodo estivo. Un gioco che abbiamo fatto al Q Code Café dell’11 luglio 2014, dotati di un cronometro e di un campanello da concierge per fermare i logorroici. Se volete provarci anche voi pubblicate sulla nostra pagina FB

 

di Giulia Bondi
@gnomade

 

18 agosto 2014- La cosa fondamentale da fare nello scegliere un libro per l’estate è valutare il peso del libro, in proporzione al bagaglio e al tipo di vacanza che volete fare.

Potrete permettervi un libro grande e pesante (nel senso dei grammi) per una vacanza stanziale, un libro denso ma piccolo per un viaggio itinerante.

Se avete in programma una villeggiatura, potrete permettervi di scoprire la straordinaria storia vera di un evaso australiano negli slum di Bombay con le 1177 pagine di Shantaram (Gregory David Roberts, Neri Pozza). O smarrirvi e ritrovarvi tra il Ghetto ebraico e San Lorenzo, nella Roma bombardata e poi città aperta di settant’anni fa, assieme a Ida, Useppe, Nino, alle camicie nere, agli sfollati e ai partigiani de La storia (Elsa Morante, Einaudi). Insomma, potrete caricare la vostra valigia anche con un chilo, un chilo e mezzo di libro, a seconda della copertina morbida o cartonata.

 

books

 

Invece per i viaggi itineranti serve un libro piccolo, sottile. Lo scorso anno, pedalando da Trieste a Sarajevo, avevo scelto Miljenko Jergovic e i suoi racconti dell’assedio: Le Marlboro di Sarajevo (Quodlibet o Libri Scheiwiller, ma da tempo esaurito e introvabile se non in una buona biblioteca). Purtroppo avevo esagerato con la brevità. L’ho finito prima del tempo e in mancanza d’altro da leggere ho dovuto ricominciarlo da capo.

Un’altra variabile da tenere presente può essere la sintonia o il contrasto con l’ambiente, il paesaggio, la cultura del luogo scelto per passare l’estate. Jergovic in Bosnia è una scelta – più o meno – di sintonia. Racconti su Sarajevo, che era la nostra meta, attraversando le montagne bosniache. Quest’anno ho fatto l’opposto.

 

munro

 

Attorno a me paesaggio mediterraneo, ulivi e aranceti, esplosioni di fiori di agave e mare cristallino.  E davanti agli occhi le pagine di Alice Munro, Nobel per la letteratura 2013, e i suoi racconti di boschi canadesi e metropoli nordamericane, con il loro lessico semplice e preciso, gli incessanti rimandi all’infanzia, la tensione tenuta alta fino all’ultima riga. Io leggevo Lasciarsi andare (Einaudi), ma vale la pena anche cimentarsi con la lingua originale, per esempio con Too much happiness (Vintage International).

 

 

Ok, è vero. Nel video non ho detto tutte queste cose. Ero emozionata.

 

 

 

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