Cittadinanza in vendita a Malta: in 6 mesi 200 domande

Nonostante i malumori di Commissione e Parlamento europeo, La Valletta continua nel suo programma per mettere in vendita a 650 mila euro l’uno 1.800 passaporti. Richieste soprattutto da Russia, Cina, Medio Oriente e Asia

di Lorenzo Bagnoli, per Redattore sociale
@Lorenzo_Bagnoli

29 agosto 2014 – Vengono da Russia, Cina, Medio Oriente e Sud est asiatico i nuovi facoltosi cittadini di Malta. Sono in più di 200 ad aver fatto domanda, da febbraio ad oggi, per acquistare un passaporto maltese, con cui potranno viaggiare liberamente in tutti e 27 i Paesi dell’Unione europea. Lo comunica in un’intervista rilasciata al giornale on line EUobserver una portavoce di Henley&Partners, la società (con sede nel paradiso fiscale dell’isola di Jersey) a cui il governo de La Valletta ha affidato con una concessione la gestione dell’Individual Identity Programme. Scopo dell’iniziativa è fare cassa mettendo in vendita 1.800 cittadinanze a 650 mila euro l’una. Ad ogni “candidatura principale”, si possono aggiungere altri passaporti per i parenti più prossimi, con un piccolo extra nel conto finale. Inoltre, gli aspiranti nuovi maltesi dovranno garantire 115 mila euro di investimenti in bond maltesi e altri 350 mila in proprietà immobiliari (in alternativa 16 mila euro all’anno per cinque anni in locazioni). La società prevede quindi una ricaduta di investimenti esteri nella piccola isola del Mediterraneo di almeno 200 milioni di euro.

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Per completare l’iter necessario ad ottenere la cittadinanza, i candidati devono prima passare un “due diligence test”, una prova della loro affidabilità finanziaria, svolta dalla società di Jersey. Henley&Partners si aspetta che in questo lasso di tempo circa il 25-30% dei candidati lascerà la corsa alla nuova cittadinanza. Tra le richieste per l’ottenimento del passaporto c’è poi la permanenza per 12 mesi sull’isola, requisito frutto del compromesso la Commissione europea, deciso in febbraio. Per il primo acquisto completato, quindi, bisognerà attendere almeno la primavera del 2015.

Intanto a Bruxelles i parlamentari europei continuano a storcere il naso di fronte all’iniziativa dell’isola mediterranea. Il rappresentante del Comitato di controllo sul bilancio del Parlamento europeo, il tedesco Ingeborg Grässle, in un’intervista al Die Welt dichiara che “la vendita della cittadinanza per denaro è cinica. Non ha niente a che vedere con i principi europei e per questo andrebbe fermata immediatamente”. Il partito conservatore maltese accusa il governo laburista del premier Joseph Muscat di danneggiare il Paese, con quest’iniziativa tanto osteggiata in Europa. La polemica rischia di avere delle ripercussioni sugli appelli alla solidarietà dell’Unione nell’affrontare gli sbarchi e in più, per l’opposizione, c’è un enorme conflitto di interessi nella gestione di questo programma: Henley è la società che lo gestisce e che guadagna su ogni singolo passaporto venduto.

Le voci critiche non fermano il premier Muscat che da luglio sta presentando la vendita delle cittadinanza nelle più importanti convention internazionali a cui è invitato. Lo ha già fatto a Miami e a Londra in luglio, lo farà al Four Season Hotel di New York il prossimo 10 settembre e ancora a Singapore, al Fullerton Hotel il 29 e 30 ottobre. Già Viviane Reading, ex commissario europeo per Giustizia e diritti civili, ha tentato di bloccare il progetto maltese, ma, come riporta EUobserver, “i suoi avvocati non hanno trovato nulla nei trattai europei per impedire che il progetto andasse avanti, se non vaghe minacce”.

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