Mc Manar, rime da Yarmouk a Venezia

Tredici anni, profugo siriano palestinese, Mc Manar è tra i protagonisti di “Io sto con la sposa”, che si presenta oggi alla Mostra del Cinema. Su Q Code magazine un suo “mc’ing” inedito

 

Testo e video di Giulia Bondi

Foto Marco Garofalo 

 

4 settembre 2014. “La canzone l’ho scritta io, dice che sono un rapper palestinese, e che voglio restare qui”. Così si presenta il piccolo Manar, nome d’arte “Mc Manar”, tredicenne siriano palestinese di Yarmouk. Fuggito dalla guerra col padre nell’autunno 2013, sbarcato in Sicilia e poi passato per il centro di accoglienza milanese di via Aldini, Manar sognava, come molti profughi, di raggiungere la Scandinavia.

È riuscito a farlo, anche se solo per pochi mesi, grazie all’azione di disobbedienza civile di “Io sto con la sposa”: un finto corteo nuziale che ha attraversato indisturbato le frontiere d’Europa da Milano fino a Malmo, punta sud della Svezia, per accompagnare un gruppo di siriani.

Dal viaggio è nato un documentario, finanziato dal basso con uno dei progetti di crowdfunding più fortunati della storia italiana, che si presenta oggi, fuori concorso, alla mostra del Cinema di Venezia. Un progetto coraggioso, che Q Code saluta con le parole e le rime di Mc Manar, uno dei suoi protagonisti.

 

 


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