Le opere palestinesi patrimonio dell’Unesco

Una raccolta di 10mila lavori potrebbe ottenere l’ambito riconoscimento
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tratto da Ispionline
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16 settembre 2014 – 60 anni di resistenza palestinese in 1700 immagini. Il lavoro dell’attivista irlandese-americano Dan Walsh, che dal 2009 raccoglie le opere di artisti palestinesi e da tutto il mondo incentrate sulle conquiste e le sconfitte della società palestinese nella sua lotta per ottenere riconoscimento e libertà, potrebbe presto diventare ufficialmente patrimonio dell’umanità, all’interno del prestigioso archivio dell’UNESCO “Memory of the World” che include, tra gli altri, l’alfabeto fenicio, il Capitale di Marx e la Magna Carta inglese.

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Walsh ha infatti raccolto in tutti questi anni ben 10.000 lavori di ben 1900 artisti diversi e selezionato 1700 opere da candidare per il prestigioso riconoscimento. Secondo l’intervista rilasciata dall’attivista ad al-Monitor, un tale traguardo sarebbe estremamente utile per preservare non solo l’opera artistica ispirata dal lungo conflitto israelo-palestinese, ma soprattutto per valorizzare la narrativa palestinese di tale conflitto, spesso tenuta in ombra o addirittura distorta. La raccolta attraversa tutte le fasi della storia recente palestinese, dalla prima guerra del 1948 alle recenti trattative di pace, fino ad arrivare agli ultimi scontri a Gaza. Rappresenta anche i cambiamenti avvenuti all’interno dello stesso immaginario palestinese: l’autore porta l’esempio delle numerose attiviste donne raffigurate nelle opere degli anni Settanta fino alla loro quasi sparizione con l’emergere dei movimenti più religiosi.

Queste opere d’arte, per quanto in gran numero, forse non potranno risolvere questa conflitto che sembra senza fine, ma potrebbero aiutare il mondo a non dimenticarsene.

 

Clicca qui per visitare il sito internet della raccolta completa di Dan Walsh

 

 

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