NowHere, nove giorni d’arte a Macao

Dal 3 al 12 ottobre il Nuovo Centro per le Arti, la Cultura e la Ricerca di viale Molise 68 a Milano ospiterà i progetti di residenza attiva

 

tratto da M^C^O

 

3 ottobre 2014 – Se vuoi fare ricerca senza rinunciare alla cura del processo, all’apertura del metodo, al rigore delle scelte politiche che ne danno sostanza, l’unica chance che oggi ti resta è quella di cercare ospitalità da chi non chiede nulla in cambio, se non condividere la tua stessa esperienza. La permeabilità del luogo, la mancanza di fondi e quindi l’invenzione di pratiche di condivisione, come l’autogestione e la messa in comune di spazi, di strumenti e di conoscenze, alimentano Macao, Nuovo Centro per le Arti, la cultura e la Ricerca a Milano.

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Qui le arti contemporanee sono il veicolo di una moltitudine di corrispondenze tra cultura, politica, vita. È attraverso l’ospitalità delle arti e la prossimità dei corpi che avviene l’incontro tra culture. Lavoro-vita-arte si intrecciano in una casa comune, l’abitare si ibrida alla produzione generando uno spazio che da luogo pubblico diventa luogo del pubblico.

NowHere vuole portare a Macao artisti e gruppi con cui si è iniziato o si ha in progetto di iniziare, per affinità d’intenti e di tensioni culturali, un discorso di incontri e ospitalità reciproca; ospitalità d’arte e non mera logica dello “scambio”, ormai da tempo basata quasi unicamente sul do ut des.
L’humus dell’ambiente metropolitano coatto sprigiona energia vitale, perché è il presente. È il contesto da cui partire affinché la ricerca abbia un senso concreto e non sia scollata dalla realtà che viviamo, qui e ora. Oggi questo è possibile solo in determinate condizioni che garantiscono libertà di pensiero e di azione senza mediazioni e interpretazioni già date. Un posto insomma dove si possa attingere direttamente alla fonte, che in questo caso è la vita metropolitana. Un luogo dove la porta sia sempre aperta. Un luogo attrezzato per confrontarsi, amplificare e diffondere conoscenza. Un luogo che è continuamente riabilitato dal contributo di chi lo attraversa.

È per questo che abbiamo scelto di riaccendere un brano della città dimenticata, e trasformarlo nel progetto di residenze attive per l’arte e la ricerca di ogni provenienza e ambito di applicazione, dal teatro al cinema, dalle arti visive e performative alla letteratura, all’architettura, alle scienze umane, fino alle nuove economie e alle tecnologie digitali.

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