Hong Kong, l’Irlanda del Nord della Cina

Lettera dalla maggioranza silenziosa di Hong Kong. Leing Ip Chun, un ragazzo di 23 anni che frequenta l’università battista di Hong Kong. Nè con i manifestanti, né con la Cina: Chun tifa per un accordo tra le parti. Schiacciato tra l’incudine e il martello, osserva il porto fragrante armarsi e diventare violento per la prima volta nella sua storia

di Leung Ip Chun, Louis – Membro del Servizio Civile Internazionale
tratto da SCI INT

22 ottobre 2014, HONG KONG – Ho visitato l’Irlanda del Nord in rappresentanza del Servizio civile internazionale (SCI) l’ultimo anno per un programma di scambio. Ho girato Belfast e le città attorno. È stato un viaggio incredibile per immergersi nel profondo nel recente passato della città e negli anni burrascosi che ha attraversato. Il viaggio ha messo in mostra la polarizzazione dell’Irlanda del Nord.

Il movimento Occupy Central ha lo scopo di combattere per il “vero” suffragio universale. Tuttavia gli ufficiali del partito comunista hanno messo tutto il loro peso a sostegno della proposta dei candidati scelti dal Comitato e non hanno mostrato alcun segnale d’apertura alle richieste di Occupy Central.

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HONG KONG_ proteste

 

La protesta è stata condotta in maniera pacifica e la determinazione e la persistenza dei manifestanti si sono guadagnate la compassione del mondo intero.

Nonostante questo le opinioni a Hong Kong si stanno polarizzando. Le persone discutono sulla legittimità del movimento e gli amici litigano sulla definizione di democrazia. Ci sono molte discussioni accese provocate dal movimento e dalla percezione delle riforme politiche.

La divisione della società mi ha affranto così come le centinaia di teppisti che sono scesi in strada hanno picchiato i manifestanti e distrutto i loro presidi. Seppur personalmente non sia un sostenitore di Occupy Central, ero molto turbato dal vedere una tale immorale violenza accadere ad Hong Kong, una città civile.

Mi ha messo preoccupazione perché l’episodio ha mostrato la tendenza che potrebbe portare Hong Kong ad essere l’Irlanda del Nord della Cina, dove le persone vivono separate a causa della visione politica, dove le persone che appartengono a diverse fedi religiose difficilmente fanno amicizia, un posto dove la gente vive in pieno l’ostilità politica in un conflitto visibile.

Le tensioni si sono ridotte nel momento in cui i protestanti e il governo hanno cominciato a parlarsi. Il dialogo sta per cominciare. Sono ottimista.

E lo sono perché Hong Kong è Hong Kong, una città che ha una bella tradizione multiculturale e gli abitanti di Hong Kong credono nella libertà di assemblea, nella libertà di parola, e nella democrazia condivisa da tutti. Credo che a Hong Kong la gente rifiuterà sempre la violenza e l’oppressione, mentre abbracceranno sempre pace e armonia.

 

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