I migranti, Montalbano e la Madonna delle Milizie

A Scicli, in Sicilia, un progetto di accoglienza, Mediterranean Hope, scatena le ire di Forza Nuova e la contro-reazione delle forze antirazziste della città

 

di Giulia Bondi
@gnomade

 

14 novembre 2014 – Un centro d’accoglienza interculturale, finanziato con l’8 per mille delle chiese metodiste e valdesi, senza oneri per lo Stato. Tre appartamenti destinati a ospitare fino a trenta richiedenti asilo, da assistere nel percorso di integrazione e inserimento nella società. Quattro nuovi posti di lavoro per gli operatori.

E soprattutto, attività ugualmente aperte a chi fugge da paesi in guerra e alle famiglie italiane in difficoltà a causa della crisi economica: una mensa interculturale, uno spaccio alimentare con prodotti del territorio, acquistati soprattutto da agricoltori locali in difficoltà, un ambulatorio popolare con “dentista sociale” a prezzi calmierati.

Il progetto, definito di “accompagnamento sociale per italiani e stranieri” si chiama “Mediterranean Hope”. Iniziato con l’apertura di un “Osservatorio sulle migrazioni” a Lampedusa, qualche mese fa, ora prevede l’avvio del centro di accoglienza a Scicli, in provincia di Ragusa.

A fine ottobre, le chiese metodista e valdese di Scicli comunicano alla Prefettura di Ragusa che gli appartamenti destinati all’accoglienza sono pronti, mentre per il centro servizi ci vorrà ancora qualche settimana. Nasce l’immancabile comitato “Stop immigrazione selvaggia”, che inizialmente sceglie come proprio simbolo la “Madonna delle Milizie”, guerriera protettrice della città che avrebbe salvato gli sciclitani dai saraceni nel 1091. Forza Nuova espone striscioni e invita in città il suo leader Roberto Fiore.

Le risposte non si fanno attendere. Contro “l’uso improprio” della Madonna, e in solidarietà alla chiesa metodista (accusata di arricchirsi con il “business dei migranti” mentre il progetto è a costo zero per lo Stato e gli enti locali) interviene con decisione il vicario foraneo di Scicli, rappresentante del vescovo di Noto.

 

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La festa e la rievocazione storica in onore della ”Madonna delle Milizie”, patrona di Scicli

 

A sostegno di Mediterranean Hope si organizza un’assemblea cittadina e una manifestazione di studenti. Intanto, un’associazione di commercianti suggerisce che il progetto si faccia in periferia, lontano dai palazzi barocchi e dalle location televisive dove si gira il commissario Montalbano.

Sulla sua pagina Facebook, il comitato “Stop immigrazione selvaggia Scicli” dichiara di volersi battere “civilmente e democraticamente affinché i centri di accoglienza non siamo ubicati organizzati ed attivati in zone centrali, centro storico, vicino alle scuole e agli ospedali cioè a contatto diretto con la popolazione”. Un modo neanche troppo raffinato di dire “apartheid”.

Sul mare di Scicli, a Sampieri, poco più di un anno fa morirono 13 migranti. I morti sarebbero stati 16 senza l’intervento di un carabiniere, Carmelo Floriddia, che si gettò in acqua salvando tre persone e meritando, per questo, encomi e onorificenze.

Il progetto di accoglienza, intanto, non si ferma. A Scicli (e altrove) molti sanno che è insieme che ci si salva. Dal mare, dal razzismo e dalle crisi.

 

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