Zvezda, la liberazione

A Belgrado, l’occupazione di un cinema porta in Serbia le questioni legate ai movimenti europei su beni comuni e  spazi culturali

di Francesca Rolandi

 

7 dicembre 2014 – Da alcune settimane una nuova stella, a Belgrado, ha ricominciato a splendere. Si tratta del cinema “Zvezda”, che in serbo appunto significa stella, chiuso dal 2007 e riaperto da un gruppo di attivisti che si riunisce sotto il nome di “Movimento per l’occupazione dei cinema”. Il 21 novembre è stato simbolicamente proiettato il film “Disobbedienti” di Mina Ðukić in una sala prostrata da anni di incuria e danneggiamenti, il tutto seguito da un’azione simbolica di ripulitura dello spazio da polvere, detriti, sporcizia. Da allora il cinema ha iniziato una programmazione quotidiana e si è trasformato in uno spazio di dibattito sulle politiche culturali cittadine.

L’occupazione del cinema “Zvezda” di Belgrado, un tempo una delle sale più prestigiose della capitale, porta in Serbia le questioni legate ai movimenti europei sui beni comuni e sulla gestione degli spazi culturali e guarda con interesse ad esperienze europee, come quella del “Teatro Valle” a Roma.

Si tratta di tematiche nuove per un Paese, in cui l’idea politica di “occupazione” non ha una propria tradizione. All’interno del cinema “Zvezda” sono state ospitate alcune tavole rotonde durante le quali ci si è interrogati rispetto a un futuro eventuale modello di funzionamento e al ruolo che in questo dovrebbe avere lo Stato, i privati o i cittadini.

 

L'ingresso del cinema Zvezda - telegraf.rs

L’ingresso del cinema Zvezda – telegraf.rs

 

Nel 2007 l’Agenzia per le privatizzazioni vendette al businessman Nikola Ðivanović quattordici tra le sale cinematografiche storiche – e posizionate nel pieno centro della città – appartenenti all’impresa “Beograd film” per poco più di 9 milioni di euro, un valore che si stima essere stato meno della metà di quello reale.

Ðivanović è stato condannato nel 2011 per truffa ai danni dei piccoli azionisti e dello Stato, ma è stato scarcerato per patteggiamento della pena. Come ha detto il regista Goran Marković, la vicenda del cinema Zvezda è il paradigma della storia di tutto il Paese e di molte delle sue istituzioni culturali.

Molti sia augurano che quella che chiamano non occupazione ma liberazione del cinema Zvezda sia solo il primo passo di un processo di appropriazione degli spazi da parte dei cittadini.

 

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