Condom lead

Guerra, amore e resistenza araba

di Monica Macchi, tratto da Per i Diritti Umani

Cosa accade alla comunicazione
nel laboratorioemotivo dellaguerra ?
La guerrauccidei sentimenti.
Quale preservativopuò proteggerci da questo?
L’amore è un’altraforma di resistenza”.
Arab & Tarzan, registi
12 dicembre 2014 – L’idea per la sceneggiatura di questo film nasce subito dopo l’offensiva israeliana contro la striscia di Gaza del 2008-2009 – infatti il titolo ricalca l’espressione “Cast lead” (Piombo fuso) con cui Israele ha chiamato l’operazione – mentre Arab e Tarzan stavano lavorando con il regista Khalil Al Mozayen a Anche questo è Gaza, una mostra di arte contemporanea curata da Rashid Adbelhamid, co-fondatore e direttore artistico di alhoush.com,una piattaforma culturale per promuovere e vendere arte contemporanea e di design proveniente da tutto il mondo arabo.
Ma per realizzare quest’idea ci sono voluti quattro anni, un viaggio in Giordania, un giorno di riprese in una casa di Amman avuta in prestito da un amico, un produttore che è diventato attore recitando per la prima volta in vita sua, ed un budget di 5mila dinari giordani. Questa black comedy di 15 minuti senza dialoghi e con il rumore costante dei droni, degli spari e dei bombardamenti, vuole ritrarre la guerra attraverso un approccio particolare: l’intimità coniugaler esa impossibile proprio dalla situazione di guerra e morte per esprimerne la tragedia e l’assurdità a livello umano. Così, come ha spiegato Arab: Il nostro concetto era quello di concentrarsi su un solo elemento della vita in una zona di guerrail rapporto fisico tra un uomo e una donnae cercare di raccontare attraverso questo scorcio il tema epico della guerra”.

Una bimba gattona in mezzo a palloncini colorati. Moglie e marito si stanno per baciare ma inizia una nuova sequela di bombardamenti che li blocca ancora una volta, la bimba si mette a piangere, la madre va da lei per cullarla poi torna dal marito. Un’altra esplosione: la bambina riprende a piangere e la madre torna da lei. Il padre guarda sconsolato il preservativo, che si trasforma in un palloncino, in un altro dei palloncini che riempiono la casa. Il marito esce sul balcone e vede palloncini fuori ogni casa a Gaza, palloncini che si scoprono poi essere i preservativi non utilizzati, simboli dell’impossibilità di avere una normale vita di coppia.
Condom Lead è il primo film girato dal Made in Palestina project, un’iniziativa indipendente per creare e promuovere visual art.E’ molto, molto difficile fare film e produrre arte a Gaza”, ha detto il produttore Rashid Adbelhamid, ma il nostro obiettivo principale è quello di cambiare la percezione della Palestina e in particolare di Gaza, contrastandone l’immagine disumanizzante e superando gli stereotipi collegati solo a morte, guerra e sofferenza”. Stanno inoltre preparando la partecipazione al Karama Human Rights Film Festival, che dovrebbe svolgersi in varie città della Palestina a dicembre.
Arab e Tarzan sono due registi che hanno vissuto la particolarissima esperienza di non essere mai stati al cinema, visto che a Gaza l’ultima sala cinematografica è stata chiusa nel 1987 e loro sono nati nel 1988. Così insieme ad un altro regista gazawi, Khalil alMuzayen, hanno girato un documentario Gaza36 mm in cui parlano della loro passione per il cinema, e del dolore che provano a vagare tra le case cinematografiche distrutte di Gaza.
Una delle locandine satiriche di Arab e Tarzan
loc
Questo documentario, girato con il contributo del Doha Film Institute e recentemente presentato al Ayam film festival di Beirut, fornisce una panoramica della storia del cinema a Gaza nel secondo dopoguerra: la concorrenza tra cinema per accaparrarsi i popolarissimi film provenienti dall’Egitto, dal Libano, dall’Europa e anche da Hollywood negli anni Sessanta; l’opposizione islamista negli anni Settanta e la sua intensificazione negli anni Ottanta, quando il cinema viene definito un covo di prostituzione, pornografia e corruzione morale fino ad arrivare appunto al 1987 quando sono stati chiusi tutti i cinema di Gaza, alcuni convertiti inedifici privati, altri insupermercati, altri ancora bruciati… e solo vecchie locandine che affiorano qua e là sono l’unico segno della loro presenza.
Arab e Tarzan hanno così deciso di creare nuovi manifesti che riflettano la sofferenza di Gaza e i problemi quotidiani della gente”, come fossero locandine di film i cui titoli sono i nomidelle operazioni militari israeliane: Summer Rain, Autumn Clouds, Cast Lead. E questa è stata selezionata per la Gaza fashion week alla London Art Gallery con una sarcastica parodia dei crediti di Hollywood: “Dal regista di “Piombo Fuso” in tutti i cinema di Gaza “Pillar of Clouds” ; montaggio e illuminazione: Israele; Assistente di Regia:Governi arabi; Paese produttore: Governo degli Stati Uniti; Scritto e Diretto da Benjamin Netanyahu; incluso un “Premio del Pubblico: Lega Araba”.
Ma oltre ad essere un’importante testimonianza storica-culturale, Gaza 36mm si chiede (e ci chiede): cosa ci viene tolto quando ci viene impedito di godere del cinema e dell’arte tout court? E la risposta è forse nelle scene finali del documentario: guardate le espressioni di Arab e Tarzan quando stanno per vedere del tutto clandestinamente alcuni fotogrammi con una ruota di una bicicletta …
GUARDA IL TRAILER DI GAZA 38MM


Lascia un commento