Around / Trieste

Around nasce dall’incontro di due grandi passioni: la fotografia e il viaggio.
Ogni settimana, avvalendoci della guida inconsueta di un fotografo, vi porteremo in giro per il mondo alla scoperta di usi, costumi e curiosità di luoghi più o meno lontani.
Ad arricchire i nostri itinerari, alcuni scatti selezionati dal profilo Instagram dell’intervistato.
Good trip!

Un giorno a Trieste con Alba Zari
Alba Zari è nata nel 1987 a Bangkok. Dopo la laurea al DAMS di Bologna (indirizzo cinematografico), si specializza in Visual Design alla NABA di Milano e in fotografia documentaria presso l’International Center of Photography di New York. Vive e lavora a Trieste.

 

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Trieste in poche battute.
Trieste, da quando sono andata via, 9 anni fa, la chiamo Triste. Sono scappata via da qui ed è sempre stato difficile tornare.
Citando Saba:
Intorno
circola ad ogni cosa
un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.

Tre cose da vedere assolutamente in città.
Il mare, i cipressi a San Giusto, il faro della Vittoria.

I nomi di quali artisti da tenere d’occhio.
Direi di tenere d’occhio Sharon Ritossa, fotografa con cui lavoro, piena di talento e che sa osservare le cose e le persone. Jan Sedmak, un bravissimo illustratore di Trieste e Giulio Venier che non è proprio un artista, ma costruisce meravigliosi telai in bamboo con la sua startup BorderBike.

Il nome di una galleria, di una libreria e di un ristorante.
Trieste è la città della scienza e non dell’arte, non ci sono gallerie interessanti da tenere d’occhio purtroppo ma luoghi da cui trarre ispirazione come l’orto botanico, l’acquario accanto al Salone degli incanti ex Pescheria e il museo di storia naturale.
Libreria Minerva, uno spazio che ha spesso ospitato scrittori Mitteleuropei come Claudio Magris e
Paolo Rumiz.
Osteria Istriano, un ristorantino di pesce accogliente e davanti al mare.

Che tipo di storie ti piace documentare?
Le mie fotografie parlano di un paesaggio sociale.

Raccontaci il progetto al quale stai lavorando in questo periodo.
In questo periodo sto lavorando a un progetto sul metalinguaggio fotografico, su come un organizzazione come l’ISIS utilizza le immagini, sul potere delle immagini e sulla loro veridicità. È
un lavoro che sto portando avanti con Sharon Ritossa.

Un piatto tipico che cucini o mangi volentieri.
Non cucino quasi mai, non ho questo talento. Vado pazza per gli gnocchi di susini, un dolce tipico triestino.

Un detto, una curiosità, un’usanza.
Un detto triestino Viva l’A e po bon, tradotto: viva l’Austria e poi tutto bene.
Una curiosità triestina è un luogo che ho fotografato questa estate. Ero appena tornata da un viaggio in Iran e ho voluto indagare il Pedocin. Uno stabilimento balneare diviso da un muro, da una parte le donne dall’altra gli uomini.
Un usanza di Trieste è la parola “Volentieri” che per me rappresenta lo spirito di questa città. Volentieri vuol dire di NO, mi dispiace, il contrario rispetto al resto d’Italia, dove questo avverbio significa con piacere, con intenzione e atteggiamento positivo.

Suggeriscici un itinerario da percorrere partendo da Trieste e il titolo di un libro da leggere durante il tragitto.
Partire in bicicletta dal castello di Miramare, arrivare a Rabuiese e facendo la pista ciclabile Parenzana, arrivare a Parenzo per poi terminare l’itinerario a Premantura, Croazia. Un libro da leggere: La Vita Interiore di Moravia.

www.albazari.it
instagram.com/albazari

 

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