Marzo ’77

38 anni fa moriva Francesco Lorusso. Due documentari raccontano il clima bolognese di quel marzo 1977

L’11 marzo 1977, a Bologna, lo studente e militante di Lotta Continua Francesco Lorusso (25 anni) viene ucciso da un colpo da fuoco sparatogli da un carabiniere. Secondo le ricostruzioni, il colpo lo raggiunse alla schiena. Ma questa storia non è mai passata per le aule dei tribunali, perché l’istruttoria fu presto archiviata per “legittimo uso delle armi”. Così, ancora oggi, a distanza di 38 anni, molti dettagli restano poco chiariti.

Fu veramente legittima difesa, o si cercava il morto, in quella stagione calda che fu l’inverno del ’77 bolognese? Più di cento libri di storia, sono i documenti di quell’epoca a restituirci il clima che si respirava allora, a Bologna e nel Paese.

Vi proponiamo allora due brevi documentari resi disponibili dall’Archivio storico digitale del portale Distribuzioni dal Basso, che mette a disposizione gratuitamente i filmati sui movimenti italiani dagli anni ’70 a oggi. Quello che sarebbe rimasto nella memoria come “il ’77 bolognese” viene raccontato attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuto, dalla parte dei movimenti. Buona visione.

 

Le strade di marzo

Testimonianze e interviste sul ’77, raccolte per strada a trent’anni dall’uccisione di Francesco Lorusso, a compagne e compagni del Movimento, a ragazze e ragazzi nati negli anni ’80 e a chi di quegli anni non ricorda nulla…

 

 

 

Marzo ’77 – Immagini e suoni

Immagini, suoni, volti dal Movimento studentesco del 1977 in Italia. Il video mostra più di 200 fotografie scattate per lo più a Bologna: l’università occupata, gli scontri, le barricate, i carriarmati, la morte di Francesco Lorusso. E poi la gente, le assemblee, i muri colorati. Il tutto accompagnato dalla musica di Radio Alice, dai commenti che passavano dal suo microfono aperto finché le forze dell’ordine non decisero di chuderla.
Immagini fotografiche da: Archivio di Camera Chiara, Enrico Scuro, Gilberto Veronesi, Istituto Gramsci di Bologna.
Audio da: Radio Alice, Archivio di Renato Amata.

 

 

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