Kijomba

[note color=”000000″]

Kijomba è un ballo di origine portoghese, molto bello da vedere ma pericoloso da praticare se non si conoscono le regole. Si balla in coppia e i corpi dei due ballerini sono completamente sciolti uno nell’altro, con un movimento continuo di fianchi che spesso crea situazioni imbarazzanti. Racconto degli originali carnet di ballo dei ragazzi e delle ragazze di Timor Est. [/note]

[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/12/Il-volto-di-Fabrizio-1.jpg[/author_image] [author_info] Fabrizio Fontana. 35 anni. Ama ascoltare. Da qualche tempo vive a Dili, in Timor Leste, dove trascorre le sue giornate insegnando, studiando la lingua e la cultura dell’isola, passeggiando e oziando. È interessato alla permacultura, alla salvaguardia ambientale, alla natura, ma soprattutto a trovare un modo di vivere che sia in sintonia con il benessere dell’essere umano. Pensa che ogni situazione sia una storia da raccontare. In questo periodo scrive di Timor Leste, ma per caso, perché ora vive lì. [/author_info] [/author]

 

15 febbraio 2014 – Le montagne a Timor Est scendono a picco sul mare e rendono la circolazione sull’isola estremamente complessa. I villaggi sono sparpagliati in zone remote e per raggiungerli ci sono pochissime strade, sterrate, strette e tortuose. Il viaggio all’interno del paese è ancora un avvenimento che richiede organizzazione e tantissimo tempo.

Nei villaggi l’economia è quasi totalmente autarchica, si mangia e si consuma quello che si produce e la vita degli abitanti è statica; si nasce, si vive e si muore nello stesso villaggio. Fanno eccezione i matrimoni e, solo di recente, l’emigrazione verso la capitale alla ricerca di lavoro ed educazione.

Tornavo con alcuni amici da un matrimonio e passando per un villaggio abbiamo visto una festa. Ci siamo fermati anche se non conoscevamo nessuno. Ho iniziato a ballare, tre balli di seguito con la stessa ragazza ben sapendo che era meglio non farlo. Ma avevo bevuto, la ragazza mi piaceva e ballava come una regina. Al terzo ballo una mano è arrivata di sorpresa, mi ha afferrato per la camicia e mi ha trascinato fuori dalla pista da ballo. Poi in un angolo mi hanno conciato per bene. Sono stato un po’ lì, troppo timido e umiliato per tornare alla festa. Quando ho visto i miei amici, mesti mesti abbiamo preso la moto e ce ne siamo andati.

I timoresi amano ballare e il ballo è l’unica valvola di sfogo per scaricare la travolgente sessualità di questo popolo che la religione cattolica e una lunga tradizione hanno cercato inutilmente di ingabbiare. Non c’è nessun tipo di cultura contraccettiva, Timor Leste è uno dei paesi con il tasso di natalità più alto in Asia e l’unica tecnica utilizzata per controllare questa ingestibile esplosione è l’astinenza sessuale prima del matrimonio. Dopo il matrimonio poi si scatenano e si vedono facilmente famiglie con dieci, dodici figli.

Una serie di rigidissime regole sociali cercano di mantenere la verginità delle ragazze fino al matrimonio. Nei villaggi, dove una natura benevola regala ai contadini abbastanza tempo libero, spesso i ragazzi si radunano per bere, fumare e cantare. Le ragazze stanno a casa, sedute, a guardare il vuoto o chiacchierare con le sorelle e cugine. La notte per loro è terreno proibito: sono sotto la tutela di genitori e fratelli maggiori che non le permetterebbero mai di uscire di casa.

 

kijomba

 

Le feste sono l’unica eccezione e per questo ogni scusa è buona per organizzarle. Durante le feste si mangia, i ragazzi bevono la bevanda alcolica tradizionale prodotta con la linfa della palma, ma soprattutto si balla. Si inizia a ballare nel tardo pomeriggio e si balla tutta la notte.

Quando stringo tra le mani una ragazza e muoviamo i nostri corpi al ritmo di musica mi sembra di essere in paradiso. Quando ballo, tra me e la ragazza non entra neppure un moscerino.

kijomba 1

Se quando balli non avvicini il corpo al ragazzo come si deve, poi puoi stare tutta la sera tranquilla, seduta sulla sedia, perché nessun ragazzo ti inviterà più a ballare. Ma se quando balli fai sentire il tuo corpo sul corpo del ragazzo, per tutta la notte non puoi sederti un attimo tranquilla. Appena ti siedi c’è subito qualcuno che ti invita a ballare.

Per controllare questo ballo, dagli effetti devastanti per tutte le proibizioni che regolano la vita quotidiana, ci sono una serie di abitudini assolutamente da rispettare, che puntualmente vengono ricordate attraverso risse spettacolari.

Se balli in un posto dove non conosci troppa gente, meglio ballare in centro alla pista, sotto la luce, perché se sei troppo vicino ai bordi, nelle zone più scure, qualche mano potrebbe tirarti fuori dalla pista e pestarti per bene.

Durante il ballo non si può parlare. Il linguaggio è affidato totalmente al corpo.

Quando sono andato al matrimonio di mio cugino, avevo 19 anni e non sapevo ancora ballare bene. Ho iniziato a ballare con una ragazza del paese che non conoscevo e le ho detto qualcosa. All’improvviso sono arrivati il padre e il fratello, mi hanno preso e mi hanno scaraventato fuori dalla festa. Prima mi hanno schiaffeggiato per bene e poi mi hanno chiesto perché non potevo ballare con la bocca chiusa.

Normalmente l’organizzatore della festa attrezza un posto con una luce nel mezzo, uno spazio per ballare intorno all’unica luce e sedie di plastica scalcinate come perimetro alla pista da ballo. Tutti sono seduti. Quando inizia la musica i ragazzi si precipitano verso le ragazze. Bisogna essere destri in questa fase, perché spesso, per tutte le proibizioni a cui sono soggette le ragazze, la festa è ingombra di ragazzi e le ragazze sono poche. Il ragazzo fa un cenno alla ragazza e se la ragazza risponde al cenno i due si incontrano in pista e iniziano a ballare. Se la ragazza rifiuta, il ragazzo torna a sedersi e prova la fortuna durante la successiva canzone. Se si è seduti si può parlare con le ragazze, ma solo nella prima fila, sotto gli occhi di tutti e non troppo. Se si supera il tempo conveniente possono sorgere incomprensioni.

Noi ragazze dobbiamo essere attente a non creare problemi. Alcune però non pensano e si divertono nel crearli. Se un ragazzo mi chiede di ballare e io rifiuto, poi se viene un altro ragazzo, anche se mi piace e vorrei ballare, meglio non accettare. Se rifiuto di ballare con un ragazzo, devo poi stare seduta per almeno quindici minuti e solo dopo posso iniziare di nuovo.

Questo è uno dei motivi più frequenti per le risse. Se si è fortunati il ragazzo rifiutato semplicemente blocca il ragazzo che balla, lo trascina fuori dalla festa e lo prende a botte. In altri casi invece iniziano a volare le sedie, a volare le pietre e si distrugge il posto della festa. Per la serata si interrompe tutto e l’organizzatore della festa è responsabile per non aver saputo gestire la festa.

 

Ragazzi di Timor Leste

 

I timoresi sono un popolo orgoglioso, temperamentale, duro, abituato alla violenza. Vivono in un ambiente di montagna, a contatto con la terra, e la lotta per la sopravvivenza non è ancora attutita da regole civili e morali così rigide come in Europa. Sono abituati ad uccidere animali, a vedere il sangue e quando la discussione si anima non ci mettono molto a tirare fuori il machete. I casi di risse finite con qualche morto sono frequenti, soprattutto nei distretti più selvaggi, anche se con la nuova generazione stanno lentamente diminuendo.

 



Lascia un commento