EuroPride Lisbona

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30 Gennaio 2019

La capitale portoghese si candida, con un occhio ai diritti e uno al business

Si chiama Variações – Associazione per il Commercio e il Turismo LGBTI, ha compiuto un anno poche settimane fa e, con il sostegno istituzionale del Governo e del Municipio di Lisbona, ha da poco reso ufficiale la candidatura della capitale portoghese a ospitare l’EuroPride nel 2022.

Sarebbe la prima volta in Portogallo per un evento che ha già toccato due volte, con grande successo, Madrid. La strada è ancora lunga, le città di Belgrado, Barcellona e Maspalomas (Canarie) sono concorrenti forti, ma qui tutti ci credono e l’iniziativa segue la politica dei grandi eventi che, negli ultimi anni, nella capitale portoghese ha portato il Festival Europeo della Canzone e la sede permanente (almeno per i prossimi dieci anni) del Web Summit, che Lisbona ha sottratto a Dublino nel 2016, mentre è di queste ultime ore la conferma che, proprio nel 2022, il Portogallo ospiterà un’altra mega manifestazione di segno, forse, diametralmente opposto: la cattolicissima Giornata Mondiale della Gioventù, con la presenza di papa Francesco in persona. Sarebbe un bell’incrocio.

Ci credono a tal punto che, alla cerimonia di consegna ufficiale della lettera di
candidatura alla EPOA (European Pride Organisers Association), erano presenti la Ministra della Cultura, Graça Fonseca (primo personaggio politico portoghese di rilievo ad aver dichiarato ufficialmente la propria omosessualità), e due sottosegretari, fra cui Ana Mendes Godinho, con delega a quello che per il Portogallo è stato la bacchetta magica per la quadratura di molti conti pubblici negli ultimi anni, il turismo.

La stessa associazione Variações, che prende il nome dal cantante António Variações, personaggio emblematico della scena pop e gay a cavallo degli anni ’70 e ’80, si presenta come un consorzio di imprenditori che, nei rispettivi settori, lavorano con il mondo LGBTI.

Il suo direttore, Diogo Vieira da Silva, ricorda quanto sia importante, per captare i flussi turistici, la capacità di trasmettere un’immagine di Paese aperto e tollerante, e cita due recenti rapporti dell’Organizzazione Mondiale del Turismo sulla qualità del segmento LGBTI, composto prevalentemente da viaggiatori colti e con margini di spesa e profitto superiori del 25% rispetto a quelli, per così dire, convenzionali. Non a caso la promozione del Portogallo come meta LGBTI è uno dei punti previsti dal recente documento ministeriale di strategia turistica per il prossimo decennio.

Il bilancio preventivo per l’EuroPride 2022 dovrà essere presentato a luglio e per ora, non essendo ancora riuniti tutti i partner, la previsione di spesa varia dal mezzo milione al milione e mezzo di euro, ma con un ritorno diretto, secondo quanto già osservato nelle altre città dove si è svolto
l’evento, da moltiplicare per dieci o quindici.

Insomma, la Terra non è un bel pianeta se i diritti umani dipendono dal potere di acquisto degli aventi diritto, ma per il momento possiamo aggiungere, casomai qualche lettore italiano distratto da polemiche recenti ne avesse ancora bisogno, che all’aumento dei gay pare corrispondere incredibilmente l’aumento del Pil.