Tabù

Tabù: è il tema del quarto numero del nostro trimestrale di geopoetica. Un numero in cui troverete dei tabù che fuori dall'Italia non sono più tali, come l'ergastolo, o altri che si ritengono superati, ma che resistono in altre forme, come il colonialismo italiano nei libri. E ancora il suicidio, lo stigma sociale della malattia mentale, la morte, la balbuzie, le mestruazioni, i soldi, l'ecoansia, il piacere sessuale femminile, passando per i diritti dei lavoratori nelle organizzazioni internazionali che dovrebbero essere il simbolo di quei diritti, finendo a ragionare sul tabù dell'uso della violenza nel confronto/conflitto politico. E molti altri temi, e tabù, ancora.

Time2disrupt

Come stanno le donne che lavorano nelle organizzazioni umanitarie internazionali? Tra precarietà, problemi strutturali e narrazione tossica della performance, non se la passano bene. L'analisi di due professioniste del settore per prendere coscienza di certe dinamiche, personali e collettive, con tante domande: possibile che noi professioniste in un settore dove si fa del benessere delle persone, della cura, della “salvezza” del pianeta una missione, non fossimo al riparo da certe dinamiche tossiche nel nostro lavoro?

Elogio dell’ozio

Contro il tabù dell’assenza di tempo libero, imposto dalla società capitalista e da una connessione costante soprattutto con il mondo del lavoro