«C’è un concetto di cura, dentro l’etimo della parola economia, che ci riporta alla sua natura primaria, cioè quella di amministrare con attenzione la propria casa. Nei secoli questa disciplina è stata trascinata in un percorso spesso macabro, legato alle teorie di accumulazione. Di potere, eserciti, terra, risorse, profitto. Ma ci piace pensare che la sua radice sia ancora valida». L'editoriale del terzo numero del trimestrale di geopoetica: un viaggio di cento pagine tra l’economia del capitalismo e quella sana, tra lavoro e sfruttamento ambientale, tra le economie della paura e della solitudine fino a quelle di mondi paralleli.
