«In un tempo senza rotte, sempre più forte si sente il bisogno di mappe. E allora ripartire dalla geografia, a Q Code, è sembrato necessario. A modo nostro, declinando al plurale, esplodendo una parola in tutti i suoi significati possibili, aprendoci a quelle che di questa materia sono le innovazioni e le tradizioni, gli immaginari e le narrazioni». L'editoriale del secondo numero del trimestrale di geopoetica: un viaggio di cento pagine tra itinerari identitari e letterari, mutazioni dei territori e nuove geografie climatiche, politiche, economiche.
