Sentiti Libera. Strage di Pizzolungo, frammenti di verità

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15 Novembre 2020

Il podcast completo di Q Code Mag e Libera Bologna sull’attentato del 2 aprile 1985, dopo la sentenza del quarto processo

“Sono certa che le mie domande avranno risposta. Pazienza se ci vorrà del tempo”. A dirlo ai microfoni di Sentiti Libera qualche mese fa era Margherita Asta, figlia e sorella delle tre vittime della Strage di Pizzolungo del 2 aprile 1985. Dopo 35 anni, una risposta è arrivata: nel quarto processo per individuare i responsabili della strage è stato condannato in primo grado a trent’anni Vincenzo Galatolo, boss di Cosa Nostra accusato di essere il mandante e l’ideatore dell’attentato. Una condanna a cui si è arrivati grazie alla scelta della figlia di ribellarsi e diventare collaboratrice di giustizia.

La sentenza è stata emessa il 13 novembre nel Tribunale di Caltanissetta, dove si è celebrato il quarto processo per l’attentato destinato all’allora pubblico ministero trapanese Carlo Palermo, ma che uccise Barbara Rizzo e i suoi due figli di sei anni, Giuseppe e Salvatore Asta. Una storia, quella della Strage di Pizzolungo, raccontata in quattro podcast a puntate del progetto di Q Code Mag e Libera Bologna, e che ora è un unico podcast che, partendo da quel 2 aprile 1985, tiene conto anche di questo ultimo, importante, pezzo: 35 anni dopo la verità sembra più vicina.

Il podcast completo con le voci di Margherita Asta, Enza Rando e Carlo Palermo, che raccontano la mafia nella Sicilia degli anni Ottanta, mafiosi che non si fanno scrupoli nel far saltare un’autobomba nonostante sappiano che colpirà delle persone innocenti, un dolore che si trasforma in impegno, una lunghissima ricerca di verità e giustizia e, infine, la ribellione interna alle famiglie mafiose:

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