Ruby Falls, di Ann Nocenti e Flavia Biondi

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9 Settembre 2020

Recensione del graphic novel pubblicato da Bao

Un attacco che funzioni deve essere sistentico. Ma riassumere Ruby Falls in poche parole è troppo difficile, perché nel graphic novel di Ann Nocenti e Flavia Biondi c’è davvero tanto.

Proviamo allora come se fosse una ricetta. Prendete la serie tv Twin Peaks di David Lynch e Mark Frost, il film Dogville di Lars von Trier, il fumetto Rughe di Paco Roca e metteteli nel frullatore.

Aggiungete all’amalgama così ottenuto la maestria nella sceneggiatura della veterana Ann Nocenti, il fascino magnetico dei disegni di Flavia Biondi e la pienezza dei colori di Lee Loughridge.

Ecco, ci stiamo avvicinando. Ma non è ancora tutto, anzi. Il segreto di Ruby Falls sembra essere proprio questo: un mix di materie prime note, reso esplosivo dal proverbiale ingrediente segreto impossibile da decifrare.

Un soggetto ricco di suggestioni? L’ambientazione curata in ogni dettaglio? Personaggi resi credibili e approfonditi con un paio di vignette? O magari l’edizione italiana di gran pregio, firmata neanche a dirlo da Bao?

Difficile a dirsi, ma tutto concorre a rendere accattivante questa storia in quattro parti dove c’è più o meno tutto: il mistero, la battaglia per la parità di genere, il confronto tra generazioni, il ruolo della memoria e le relazioni umane.

Il tutto – e non è poco – tenuto insieme da un intreccio articolato e complesso che si evolve in modo sorprendente pagina dopo pagina, trascinando l’ignaro lettore in un’avventura da consumare tutta d’un fiato.

Al centro della vicenda la giovane Lana, non troppo a suo agio nel piccolo paese di Ruby Falls. Inaspettatamente, l’avventura che le cambierà la vita comincia da un racconto della nonna Clara, affetta da demenza senile.

La burbera madre Greta completa il quadro delle tre generazioni messe a confronto sulle aspettative e le scelte di una vita, mentre Lana tenta di far luce su un vecchio mistero aiutata dalla compagna Blair e dall’amico Raymond.

Ruby Falls è una storia di donne, non solo nei personaggi.

Ann Nocenti è tra i principali esponenti di quella schiera di autori che ha saputo portare importanti temi sociali nei fumetti di supereroi, come dimostra la sua gestione di Daredevil tra fine anni ‘80 e inizio ‘90.

Che dire poi delle tavole di Flavia Biondi, protagonista di un’altra prova da applausi dopo La giusta mezura? I suoi personaggi, i loro gesti e sguardi, hanno qualcosa che li rende vivi oltre le due dimensioni della pagina.

Va ricordato poi il prezioso lavoro di tessitura dietro le quinte dell’editor Karen Berger – già curatrice di mitiche serie Vertigo come Sandman, Hellblazer e Preacher – che ha il merito di aver fatto “sbarcare in America” Flavia Biondi.

Volendo chiudere questa recensione come l’abbiamo inizata, cioè con una metafora, potremmo dire che Ruby Falls è un po’ come un uovo Fabergé: un piccolo-grande gioiello perfettamente compiuto, tanto bello nella fattura quanto prezioso nel contenuto.