Il fumetto ai tempi del Coronavirus

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9 Marzo 2020

Nove vignette per raccontare i giorni del Covid-19

Il grande Will Eisner non sarebbe d’accordo con il titolo di questo articolo, lui che nel suo celebre saggio del 1985 ha definito il fumetto come arte sequenziale.

Visto però che a noi di Q Code Mag i muri proprio non piacciono, superiamo per un momento i confini ristretti del canone eisneriano per dedicarci a un genere che vanta una storia lunga e gloriosa: la vignetta.

Nei giorni della preoccupazione globale per il Coronavirus, Nona Arte contribuisce alla narrazione collettiva di Q Code Mag con una carrellata di alcune tra le migliori vignette uscite sul tema in queste settimane.

I giorni del Coronavirus in 9 vignette

La nostra panoramica non può che cominciare da lui, il “nostro” Enrico Natoli, che con la sua Matita riesce a catturare le contraddizioni del nostro tempo.

Tra le cinque vignette che Enrico ha dedicato ai giorni del Coronavirus, questa in particolare colpisce per la sua capacità di ricordarci che nel frattempo il mondo va avanti… nella peggiore delle direzioni.

 

Va invece sul classico Altan, che su Repubblica del 30 gennaio sembra prefigurare il panico che di lì a poche settimane avrebbe portato gli italiani a prendere d’assalto i supermercati nelle zone più colpite dal virus.

Una sorta di fotografia – con un mese di anticipo – della calma apparente che regna nelle nostre città, ormai deserte, dove l’unico modo per mettersi al sicuro sembra essere aumentare (ancora) le distanze.

 

L’isolamento – in questo caso volontario – è al centro anche della vignetta pubblicata il 3 marzo da Maicol&Mirco, che con i suoi Scarabocchi regala condensati filosofici da far invidia a Janine.

Non è proprio una vignetta a tema Coronavirus, lo ammetto, ma è impossibile non individuare nella surreale atmosfera di questi giorni la fonte che ha ispirato l’autore, prontamente colta in diversi commenti.

 

Se c’è una cosa alla quale ci siamo abituati seguendo le crisi di questi anni – vere o presunte tali – c’è l’abuso sistematico dei social, sfogatoio collettivo dove si può leggere tutto e il suo esatto contrario.

Proprio per questo, con il sarcasmo che lo contraddistingue, Zerocalcare invita a scegliere il silenzio invece di improvvisarsi esperti epidemiologi per rispondere alla fatidica domanda: «Ma non hai scritto niente sul coronavirus?».

 

Giunti a metà della nostra carrellata, è d’obbligo soffermarsi sulla vignetta che mi ha dato l’idea per il titolo di questa rassegna (che in realtà è un fumetto, ma sulla questione dei confini ci siamo capiti).

L’amore ai tempi del colera ai tempi del coronavirus è la risposta di Natangelo al bombardamento informativo continuo di questi giorni: un salto indietro nel tempo per compiere un delitto eccellente… e risolvere il problema alla radice.

 

Da parte sua, invece che di tempo Vauro preferisce occuparsi di spazio: sbeffeggiando la proposta salviniana di chiudere i confini, il vignettista ci ricorda quanto sia scarso il sostegno del nostro Paese alla ricerca scientifica.

Con la sua solita verve satirica, tra l’altro, Vauro è stato al centro di uno scontro a distanza proprio con Matteo Salvini, protagonista suo malgrado di una vignetta poco gradita.

 

A proposito di confini, è arrivato il momento di spostarci all’estero. Cominciamo dalla Cina, luogo di origine del Covid-19, e di polemica in polemica eccoci a quella tra il governo di Pechino e il quotidiano danese Jyllands-Posten.

Non nuovo a questo genere di situazioni dopo le discusse caricature di Maometto nel 2005, il giornale ha pubblicato questa vignetta di Niels Bo Bojesen, per la quale l’ambasciatore cinese a Copenhagen ha chiesto scuse ufficiali.

 

Dalla Danimarca basta attraversare il Mare del Nord per ritrovarsi nel Regno Unito, dove l’arrivo del Coronavirus offre l’occasione per tornare sulla condizione dei servizi pubblici britannici, ormai ridotti al lumicino.

Steve Bell lo fa in modo decisamente incisivo, inventando per The Guardian un finto manifesto governativo dove una caricatura del premier Boris Johnson dà alla popolazione consigli decisamente… drastici per affrontare l’emergenza.

 

Al di là dell’Atlantico, del resto, non se la passano molto meglio: come tutto ciò che proviene dalla Cina, infatti, anche il Coronavirus è finito nelle mire tributarie del presidente Donald Trump.

Il cartoon dell’olandese Maarten Wolterin conclude la nostra breve rassegna, ricordandoci il motivo per cui la vignetta è così fastidiosa per il potere: perché è in grado, con semplicità e immediatezza fulminee, di capovolgere le sue narrazioni.