Il mese in musica – Novembre 2020

di

30 Novembre 2020

Diego, il re degli imperfetti di Christian Elia

Due passaggi, due immagini, per fermare nella musica il ritratto di una leggenda.

“Quello che ha reso unico Maradona, e lo ha reso eterno, è stata la sua capacità di continuare a sentire il dolore di quelle vite che un sistema rende marginali. E di auto-eleggersi loro portavoce.”

Pedro tomaba vino cabeza gacha
Con los ojos profundos, contaba Pedro
De la Juana, de la chacra
Del arado, de la miseria
De la Juana, de la chacra
Del arado, de la miseria

“Quando arrivò a Napoli ci mise un secondo a riconoscersi in quella gente, abituata a sentirsi sempre raccontata come una mancanza. Esattamente come accadeva a lui, a cui nessuno perdonava di essere un campione troppo grande per avere anche dei difetti. Ha sentito il dolore del migrante, del dimenticato e lo ha fatto suo. E’ andato a vincere contro gli squadroni del nord come un Don Chisciotte.”

Napule è mille culture
Napule è mille paure
Napule è nu sole amaro
Napule è addore e’ mare
Napule è na’ carta sporca
E nisciuno se ne importa

Q Code 3 – Paure

Il nuovo numero di Q Code è uscito.
Il tema: Paure.
E allora andiamocelo a comprare e ascoltiamoci Brunori SAS che con Canzone contro la paura del 2017 ci lancia il suo grido disperato per dare a noi (e forse anche a se stesso) la forza di ricominciare sempre. Anche oggi. Per ricordarti chi sei.

Perciò sarò superficiale
Ma in mezzo a questo dolore
Tutto questo rancore
Io canto solo per me

La Repressione della fortezza Britannia di Angelo Boccato

Angelo Boccato ci racconta il viaggio, la voglia di costruire una nuova vita e poi la morte.
“Contrariamente alle storie delle morti nel Mediterraneo, le storie di affogamenti di richiedenti asilo nella Manica sono drammaticamente superate da quelle di coloro che sono morti investiti da treni, auto o camion, storie orribili come quella nel 2014 del 17enne eritreo Ahmed Osman, che morì appena giunto in Gran Bretagna, sotto il camion ove si era aggrappato per raggiungere il Paese.”
Arrivano dunque in nostro aiuto i Muse con una splendida Resistance, anno 2009. Sarà poi The Resistance il titolo dell’intero album.
E così, resistiamo anche noi, o almeno ci proviamo.

Will they find our hiding place?
Is this our last embrace?
Or will the walls start caving in?

 

Gli scheletri nell’armadio di Zerocalcare
Recensione di Luca Rasponi

Le recensioni di Luca Rasponi sono sempre entusiasmanti, ma quando parla di Zerocalcare gli si accende una luce speciale nelle parole e non puoi fare a meno di andare anche tu ad aprire le pagine dell’ultima opera dell’autore.
E così eccola sulla mensola del salotto “Scheletri” mi guarda e mi chiede di mettermi calma e aprire questo armadio immaginario che è la vita di tutti noi.
Seguirò la suggestione musicale di Rasponi, perché ormai i nostri autori mi sfidano nei loro pezzi e poi mi scrivono dei messaggi dove dicono: hai visto che ti ho messo già la colonna sonora? (anche questo è Q Code Magazine).

Apriamolo insieme questo armadio, tiriamo fuori l’Eskimo e mettiamoci a cantare.

Ma tu non sei cambiata di tanto
E se cos’e’ un orgasmo ora lo sai
Potrai capire i miei vent’anni allora
E quasi cento adesso capirai
Portavo allora un eskimo innocente
Dettato solo dalla povertà
Non era la rivolta permanente
Diciamo che non c’era e tanto fa

Non solo genere di Sara Marchesi

Il pezzo di Sara Marchesi mi ha fatto venir voglia di fare un po’ di ricerche, un viaggio nella memoria delle donne che cantano per le donne e cantano per gli uomini che vogliono ascoltare le donne e gridano e saltano e fanno piangere di gioia o di rabbia.
Mi sono messa ad ascoltare tutte e non ce l’ho fatta a sceglierne una sola e così per prima c’è Janis Joplin che ci dice:
And each time I tell myself that I
Well I think I’ve had enough
But I’m gonna show you, baby
That a woman can be tough

E dall’altro capo di un’immaginario telefono senza tempo, risponde Patti Smith e lo fa così:
This is the girl
This the blind that turned in wine
This is the wine of the house, it is said
This is the girl who yearned to be heard
So much for cradling a smouldering bird

La cover realizzata da Janis Joplin esplose nel 1968, Patti Smith canta This is the girl, scritta per Amy Winehouse nel 2012 all’interno dell’album Banga.
Non solo genere. Qui c’è molto di più.

Nel mio giardino non si coltiva l’odio

Da sempre la cosa più affascinante di Pepe è stata ascoltarlo parlare, i suoi discorsi.
E potremmo fare questo gioco, ascoltare e leggere il discorso tradotto da Ilaria Poerio e, alla fine, far partire il meraviglioso Silvio Rodriguez (cubano), che nel 1978 fece uscire la sua indimenticabile Ojalà (una delle mia parole preferite in castellano).

Ojalá que la aurora no de gritos que caigan en mi espalda
Ojalá que tu nombre se le olvide esta voz
Ojalá las paredes no retengan tu ruido de camino cansado
Ojalá que el deseo se vaya atrás de ti
A tu viejo gobierno de difuntos y flores

Riportando tuttƏ a casa – di cosa parliamo quando parliamo di cultura di Ilaria Rossetti

Per il pezzo di Ilaria Rossetti, ho scelto una canzone de I cani del 2011.
Leggendo le parole della Rossetti, ho pensato, prima di ogni altra cosa, all’immaginario.
Di cosa parliamo quando parliamo di cultura? Ecco, per me parliamo di prospettiva, di fare come se, di sfumature.

Vorrei vivere in un film di Wes Anderson
Inquadrature simmetriche e poi partono i Kinks
Vorrei l’amore dei film di Wes Anderson
Tutto tenerezza e finali agrodolci
E i cattivi non sono cattivi davvero
E i fratelli non sono nemici davvero
Ma anche i buoni non sono buoni davvero
Proprio come me e te

Ecosocialismo: ricominciare a rivendicare i diritti di Angelo Miotto

The New Yorker ha stilato “The best music of 2020” e sono andata ad ascoltarmi la selezione di Amanda Petrusich, la quale ha messo al numero due una cantante che non avevo mai sentito: Adrianne Lenker. Ascoltarla mi ha portata immediatamente dentro alla possibilità, al cambiamento, alla rivoluzione gentile. Ferma e gentile.
Scelgo la traccia 5: heavy focus.

Gaza mon amour di Clara Capelli

Prendo in prestito le parole di Clara Capelli “Il mondo dei protagonisti è ritratto a tinte blu, in una cronica mancanza di elettricità e luce, una sorta di perenne inverno spento e sbiadito, un tempo greve fino a essere fermo.”
Leggendole mi viene il desiderio di ascoltare la colonna sonora del film e mi perdo nelle quattordici tracce. Ne scelgo una dal titolo: Issa follows his heart.
Buon ascolto

Tutta la musica del mese di Q Code la potete trovare su Spotify! Viva Q Code Mag