Un leader cresciuto nell’occupazione e che ha conosciuto il carcere e la resistenza continua nella lotta che aveva scelto e che lo ha portato al vertice di Hamas.
Per la gente, Sinwar era un leader, senza che ci sia bisogno di appiccicargli addosso un carisma leggendario. Non è necessario aggiungere l’enfasi del mainstream contemporaneo per descrivere il leader di Hamas. Per i palestinesi era un lottatore.
Israele dal 1948 si affida agli omicidi mirati, che non risolvono un bel niente. Il giogo dell’occupazione genera altri cento Sinwar, il meccanismo è tutto lì. Senza romperlo, ci si ritrova sempre dentro lo stesso circolo.