Alle prime ore del giorno Hamas attacca Israele: 1200 civili e militari israeliani vengono uccisi, e 250 sono gli ostaggi che vengono riportati nella Striscia di Gaza. La reazione di Israele non è rappresaglia, ma un atto pianificato che prosegue da due anni e ha un nome: genocidio. Atti mirati e pianificati per l’eliminazione dei palestinesi con bombardamenti continui, attacchi di terra, droni, fame come strumento di eliminazione.
Il 7 ottobre, due anni dopo, c’è un piano necoloniale che può avere come esito, in alcuni punti, la fine del massacro. A quale prezzo?
Christian Elia e il suo editoriale sul piano Trump.