Frammentazione. La geografia economica del mondo in cui viviamo bene si descrive attraverso questo concetto. Sistemi interdipendenti, ma i cui nodi si disseminano per il globo fino alla disconnessione. Che si chiamino global supply chain o global value chain, la configurazione può essere così riassunta.

Esiste una gerarchia all’interno di queste catene, con il Sud Globale oggetto di sfruttamento nel fornire materie prime e nell’occuparsi delle attività a più basso valore aggiunto, legate a doppio filo a salari bassissimi e pessime condizioni di lavoro.

Dal Sud Globale provengono il coltan dei nostri cellulari, il cacao della Nutella, il cotone delle nostre T-shirt, gli ingredienti dei mangimi del bestiame, etc. Il Sud Globale, in particolare l’Asia, è in buona sostanza la “fabbrica del mondo”, dove si assembla e si confeziona.

Non si tratta di una realtà uniforme, perché a Paesi poverissimi che subiscono dinamiche e necessità dei mercati internazionali, fanno da contraltare economie emergenti che transitano verso produzioni più sofisticate, controllando e smistando sempre di più ordini e spedizioni, delocalizzando a loro volta dove meglio conviene.

MAPPA A CURA DI ELENA AVERSA

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