Generi. Il fuoco e il racconto di Giulia Oglialoro

Oglialoro ci porta per mano in questo viaggio attraverso l’opera della Yourcenar e chiosa dicendoci: “Con quasi cento anni di anticipo rispetto ai dibattiti contemporanei, Yourcenar ci insegna che il punto non è tanto, o comunque non solo, chi racconta, ma come racconta.”

E così arriva la mia adorata Tracy Chapman con Telling Stories.

There is fiction in the space between
The lines on your page of memories
Write it down but it doesn't mean
You're not just telling stories
There is fiction in the space between
You and reality
You will do and say anything
To make your everyday life seem less mundane
There is fiction in the space between
You and me

Indomite, trenta storie di donne che fanno ciò che vogliono

Recensione di Luca Rasponi

Indomite è prima di tutto questo: una preziosa cassetta degli attrezzi per smontare i luoghi comuni che sono tuttora alla base delle discriminazioni di genere.

Sono andata ad ascoltarmi una puntata di Morgana su Spotify per pensare e ripensare a questo tema veramente complesso che mi si aggroviglia dentro, ma a cui sto lavorando e così arriva la puntata su Amanda Lear e appare questa immagine di lei che canticchia questa canzone di Françoise Hardy “Tous les garçons et les filles” e ve la metto qui.

Tous les garçons et les filles de mon âge
Savent très bien ce qu'aimer veut dire
Et les yeux dans les yeux et la main dans la main
Ils s'en vont amoureux sans peur du lendemain
Oui mais moi, je vais seule par les rues, l'âme en peine
Oui mais moi, je vais seule, car personne ne m'aime

Come uno sciacquone di Maddalena Scoppola

“Capitava ogni giorno. Mi bastava aver urgenza di andare in bagno e mi veniva chiesta una forzatura identitaria. Parlo del dolore silenzioso che provo ancora oggi ogni volta che mi trovo davanti un’immagine che tutti conosciamo: un omino in piedi, ben rigido, che nella sua icasticità dovrebbe rappresentare una metà della popolazione mondiale, e una gentildonna (perché se non sei gentile non sei donna) con il suo comodo capo d’abbigliamento ‘femminile’, che ne dovrebbe rappresentare l’altra metà. È mortificante non sapere dove andare. È mortificante sentirsi sbagliat* anche in situazioni basilari di questo genere”

Chi sono io e qual è il mio nome?

Chiediamo a Snoop Dogg

It's like that and as a matter of fact (Ra-ta-tat-tat)
'Cause I never hesitate to put a nigga on his back
Yeah, so peep out the manuscript
You see that it's a must, we drop gangsta shit
What's my motherfuckin' name?

Uomini si diventa di Alessio Giordano

Il percorso che ci fa fare Alessio Giordano è un viaggio molto interessante. Ho pensato ad un pianoforte, una performance che ci porta in mezzo al mare. Ci fa sentire bene, ci fa agitare, ci fa pensare.

Il futuro è nella difesa della terra di Elena Esposto

Ci ricorda Elena Esposto che il 17 Aprile è la giornata mondiale della lotta contadina istituita da La Via Campesina nel 1996 in ricordo del massacro di diciannove contadini appartenenti al Movimento Sem Terra, a Eldorado dos Carajas, in Brasile, che vennero uccisi dalla polizia mentre manifestavano pacificamente per la terra e la giustizia.

Ho navigato un po’ e ho trovato questo gruppo galiziano.

Negli anni ottanta nasceva Siniestro Total e oggi sono qui con noi!

Pueblos del mundo, extinguíos
Dejad que continúe la evolución
Esterilizad a vuestro hijos
Juntos de la mano hacia la extinción
Sonríe cuando te vayas a fosilizar
Que no piensen luego que lo has pasado mal
Procura extinguirte con clase y dignidad
Piensa en el museo de historia natural

Terroristi, patrioti, colonizzati e colonizzatori di Francesca Merz

Francesca Merz, ci porta in un luogo che è vicino e parla di lontano (nel tempo, nel mondo).

“Il percorso espositivo è toccante, mette al centro i volti dei partigiani/terroristi, è la loro esaltazione che sta a cuore, un’esaltazione, come già detto, molto lontana da un’analisi asettica delle circostanze, ma che anzi mira a far sentire ciascun visitatore come un greco-cipriota, un greco cipriota che ha saputo combattere per le sue libertà, esaltando gli aspetti di nazionalismo e di machismo.”

Ho scelto una canzone rivista, rifatta, quasi riscritta.

Il cuore è uno zingaro in una versione di Après La Classe.

Su benutu de luntanu
Aggiu lassatu guerra e miseria
Cu me sentu chiu cristianu
Ca la vita è na cosa seria
E se puru su mussulmanu
E la pelle tengu nera
Voiu bessu n'italianu
E la fatica chiu sicura

Come le onde del mare. Diario di bordo di un’esperienza umanitaria di Costanza Pasquali Lasagni

L’autrice di questo libro sceglie per noi una delle canzoni che amo di più di Gianmaria Testa e la mette proprio a titolo del testo.

Non mi sento proprio di cercare altrove, trovare uno dei miei autori preferiti è quello di cui avevo bisogno.

E la recensione dice: “Il punto di partenza è uno solo: il diritto. I diritti umani, universali e uguali per tutte e tutti, da proteggere e garantire. Perché è così che funziona, nelle società civili, nei nostri contratti sociali. Si salva chi sta morendo, si assicurano diritti umani a tutte e tutti, particolarmente a coloro ai quali sono stati negati, costringendoli alla fuga, alla disperazione, alla marginalità, a circoli viziosi dall’uscita difficilissima, se non impossibile.”

E la nostra canzone dice:

si muovono e c'incantano le ore
di certe nostre sere
e sanno di partenza e di tramonto
e di sorvolare lento, lento
ma noi che le sappiamo prigioniere
non le possiamo liberare
come le onde dal mare
come le stelle dal mare