Ogni settimana, scelti dalla redazione di Q Code, una selezione di articoli della stampa internazionale che approfondiscono temi urgenti con linguaggi differenti

Anche questa settimana abbiamo deciso di offrire una rassegna stampa internazionale dedicata a quanto accade in Israele e Palestina.

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Nella primavera del 1956, otto anni dopo la Nakba, un gruppo di fedayen palestinesi attraversò il fossato arato che separava Gaza dallo Stato di Israele. Da un lato del fossato c’erano 300mila Palestinesi, 200mila dei quali erano rifugiati espulsi dall’area circostante; dall’altro c’era una manciata di nuovi insediamenti israeliani.

Leggi l’editoriale di Eyal Weizman per London Review of Books

I’m an Israeli, but I believe inflicting more harm on Gaza will not bring a solution

In qualità di membro della coalizione di pace ebraico-araba Standing Together, Alon-Lee Green afferma che c’è un’alternativa al ciclo della violenza

Leggi il suo intervento per The Guardian

The View from My Window in Gaza

Due giorni prima che Israele intensificasse gli attacchi nella Striscia di Gaza, la mia famiglia ha comprato del pane. Dopo l’evacuazione, sono andata a casa in bicicletta per prenderlo.

Leggi il reportage di Mosab Abu Toha per The New Yorker

Listen to Israeli survivors: They don’t want revenge

Contro lo stato d’animo prevalente dell’opinione pubblica, molti sopravvissuti ai massacri del 7 ottobre e i parenti di coloro che sono stati uccisi o rapiti si oppongono alla punizione a Gaza.

L’intervento di Orly Noy per +972 magazine

Two Gaza Scenarios: Greater Israel vs. Oslo

Un’invasione di terra sembra imminente, ma qual è il gioco politico finale?

L’analisi di Gilbert Achcar per New Lines Magazine