Il 10 giugno del 2013 abbiamo messo on line Q Code Mag. 

Il nome venne proposto, in una serata di birre e sigarette, da Nicola Sessa, amico e compagno di strada, che se ne uscì, dopo una girandola di nomi da Revolution a Noise, con questo Q Code. L’ora era piuttosto avanzata, ma le espressioni erano sull’interrogante stanco: e cosa sarebbe ‘sto Q Code?

Il Codice Q è stato per tantissimi anni l’unico mezzo di comunicazione per aerei e mercantili, per aria e per mare, dove un elenco di tre lettere, di cui la Q era sempre la prima, era stato codificato per scambiarsi notizie su posizione, meteo e altri messaggi. Le tre lettere costituivano quindi la domanda e con lo stesso codice si forniva la risposta in un sistema Morse telegrafico. 

Questo brand difficile e impronunciabile – Cu, Q, Qiù – ci piacque per il significato necessario, cioè quello di essere un codice. Cioè un sistema che aiuti a interpretare il mondo. Siamo uno strumento e ci mettiamo a disposizione, in quanto tali. 

La data del lancio, invece, la scegliemmo in ricordo del processo alle streghe di Salem. Perché già dieci anni fa sentivamo puzza di patriarcato, già dieci anni fa eravamo contro ogni informazione che dà la caccia a un colpevole.

Uno strumento che ha la sua linea editoriale, che si preoccupa della qualità del messaggio e che impreca come un vecchio camallo senza dio di fronte alla demolizione del giornalismo bello, della lingua appropriata, del marketing che si è mangiato gli editori, che di per sé stessi già non erano puri. E dei lettori che non vogliono scegliere.

Siamo una delle scialuppe non di salvataggio, ma sicuramente ancora capaci di navigare a rischio onde per il gusto di scoprire. Non solo temi, ma anche e soprattutto persone. Immaginare Q Code Mag, dieci anni fa, significa far scorrere dietro le nostre palpebre dieci anni di volti. Dieci anni di giornalismo indipendente. 

Il magazine web

Chiusa a malincuore l’esperienza del cartaceo, semestrale e trimestrale – sempre nei nostri sogni – il sito www.qcodemag.it rimane il nostro strumento di viaggio che ha visto diversi vestiti e sempre nuove decisioni diverse di pubblicazione, sia negli argomenti, sia nei tempi.

Q Code Mag predilige la lettura lenta, scrivemmo dieci anni fa, e così rimane. Non solo, ma anche temi di periodo, o riflessioni su temi duri e sanguinosi politicamente e fisicamente, che si preoccupano di fornire punti di vista, soprattutto il contesto, merce rara di questi tempi fluidi e distratti. 

Stiamo lavorando al nuovo sito e in autunno si farà la giusta festa dei 10 anni, evento che vogliamo organizzare con cura, perché ci teniamo e tanto.

Una crew meticcia

Dieci anni, come sanno tutti quelli che gestiscono gruppi di lavoro informali, sono ricchi di chi arriva, si ferma, di chi riparte e se ne va. Grati a tutt*, sempre. Oggi c’è un gruppo sempre più assortito, nuove leve, poch* ‘giornalist*’ format*, molt* professionist* affermat* nel proprio campo, persone che amano la cultura, tanti precari nella vita. Un ottimo mix per interpretare gli scossoni del quotidiano e cercare di costruire una nuova fase del magazine. Che ama sempre la cultura, i diritti e la geopolitica, cioè il far sì che siano i testimoni a raccontarsi in storie che compongono, come in un mosaico, il grande gioco dei poteri e delle relazioni. Che troppo spesso distruggono le diverse umanità. 

Una Associazione rinnovata

Fin dall’inizio di quest’avventura, Q Code nasce come comunità. L’associazione culturale Q Code Social Club è il contenitore, che andava a navigare i mari dell’impatto sulla società.

Crediamo in un giornalismo che informa fornendo codici e strumenti d’interpretazione del reale, perché crediamo in un giornalismo strumento del cambiamento. Ed è stato fin dal principio naturale per noi essere parte di progetti sociali di altri, di proporne di nostri, di formare altri all’uso di strumenti di racconto di realtà.

In questi anni abbiamo lavorato sulle contronarrazioni rispetto al tema delle migrazioni, sul racconto in forma di conferenza-teatro per far arrivare a un pubblico differente e maggiore i risultati di grandi inchieste, sull’organizzare residenze protette per giornalisti minacciati, sui laboratori di auto-racconto e molto altro ancora.

Ci credevamo, ci crediamo. E ci stiamo attrezzando per sviluppare sempre più questa area, con vecchi e nuovi network, con tanti progetti.

Q Code Mag compie 10 anni e si trasforma, ancora una volta. Destino di noi mutanti, che sappiamo trasformare e adattarci. Auguri a tutta la nostra comunità di lettor* e di collaborator*, a chi ci ha voluto bene in questi anni.  Il vecchio adagio recita: Adelante, Pedro, con juicio. Ecco, anche senza, ma sempre adelante.