Alfredo Somoza, opinionista e storico argentino, ci informa sulla vittoria senza appello di Javier Milei, che domenica 19 novembre è diventato il nuovo presidente argentino. Al ballottaggio ha battuto di 12 punti il candidato peronista progressista Sergio Massa. «Oggi inizia la fine della decadenza argentina», ha detto. Milei è anti-abortista, è favorevole alle armi, vuole disfarsi dei principali partner commerciali dell’Argentina, Cina e Brasile, ha messo in dubbio il bilancio delle vittime della dittatura argentina ed è un negazionista climatico. Fra i primi a congratularsi, Donald Trump.

Il leader de La libertà avanza (Lla) a partire dal 10 dicembre sarà il nuovo presidente dell’Argentina, completando un’ascesa dirompente che lo ha portato a scalzare in pochi anni i due partiti tradizionali che hanno governato il Paese nei 40 anni di democrazia dalla caduta della dittatura militare, nel 1983.

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