Il mese in musica – Marzo 2023

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Questo mese non ho dubbi, sarà tutto dedicato ai Marlene Kuntz.

Sarà un viaggio tra presente e storia di una band che ha segnato sicuramente la mia adolescenza, dandomi una profondità di sguardo dentro di me che, senza di loro, non avrei raggiunto.

E un abbraccio a Luca Bergia, anima leggera.

Paradigma Huwwara di Clorinda Tancredi

Tancredi finisce così, questo racconto così dettagliato, così violento, così pieno di perché: “Questa è la quotidianità che si vive e osserva regolarmente. Raccontarla non è un atto di parzialità ideologizzata, ma di doverosa restituzione della reale brutalità di questa terra. Porsi delle domande è forse l’unica strada possibile di questi tempi per onorare i valori democratici di cui tanto si parla.

Huwwara, nel frattempo, è ancora sotto blocco militare.”

Marlene Kuntz – L’odio migliore

Ho preso Paranoia, la mia concubina cocciuta
E l'ho accoppata, giuro, come di schianto
Ora si prepari il compianto, la vergogna del Golgota
È una volta ancora emblema nel vento
Lo meritava davvero, è tutto ciò che so
Mi torturava, non mento, e non puoi dirmi di no
Mi si notifichi pure oscena gratuità
Ma lei mi torturava, questa è la verità
Questa è la verità
Questa è la verità
Questa è la verità

La visione poetica di Alexander Bronfer di Filippo Trojano

Nell’avvicinarti alle persone che fotografi cerchi di nasconderti o preferisci essere visto e costruire consapevolmente con loro dirigendole?

Non costruisco le foto ma penso ogni scatto, anche per la foto più bella non vale la pena far sentire qualcuno a disagio per qualsiasi ragione, ne sono convinto. Se qualcuno esprime dissenso nell’essere fotografato, semplicemente faccio un passo indietro e cancello la foto.

E la colonna sonora perfetta per me resta questa canzone.

Marlene Kuntz – Fingendo la poesia

Ti prego, taci e volgi gli occhi fin là
E resta con me a guardare
Preferisco così
E non mi chiedere
A cosa penso, è inutile
Preferisco così, ti prego, non insistere

“Parlate di mafie”, tra informazione libera e querele di Sentiti Libera

Quanto è difficile scrivere, parlare, raccontare le mafie, nel Nord Italia e non solo?

Su questa domanda di Sentiti Libera, ho fatto la mia ricerca nella discografia dei Marlene e ho trovato una canzone che da giovane urlavo sempre ai concerti.

Marlene Kuntz – Chi mi credo d’essere?

Numerose immagini arruolate dalle idee
di un bel po' di fervidi pensieri
splendono di vita nuova e fanno gli altri me
in alterazione dei miei desideri

dei miei piaceri dei miei valori
dei miei sorrisi e dei miei cattivi umori
dei miei difetti dei miei colori
dei miei misteri e dei miei disamori.
Chi mi credo d'essere? Non vale: "non lo so"...

Dopo il botto, zerocalcare e i cocci della pandemia di Luca Rasponi

Stamo a cocci.

Una frase che apre la mostra e che nessuno di noi può dimenticare (sì, era proprio il Marzo del 2020).

Leggo il pezzo di Rasponi, con cui mi trovo molto d’accordo e vado a surfare anche io tra le canzoni. Ne trovo una, struggente, che mi ricorda quel senso di vuoto e spaesamento che spesso Zerocalcare racconta, che spesso mi sono trovata a vivere e a non saper raccontare.

Marlene Kuntz – L’esangue Deborah

L'esangue Deborah commuove gli angeli
E il cielo è fuoco splendido d'amore
L'esangue Deborah congeda l'anima
Fra poco sprezzerà l'inganno intorno a lei
Tutto ciò che ho è l'impaccio che non mortificherò
Mai
Mai
Mai

L’abbraccio e lo strappo di Valeria Rando

“Mi immobilizza la consapevolezza ritrovata che infondo è un bambino. E gli sorrido senza trovare parole in risposta. Mi fermo che quasi piango, e il gesto lo compie lui. Sicché il nostro abbraccio si snoda in questa forma: Khaled, piccolissimo, con il mazzo di rose stretto sotto un’ascella, ancorato al mio tronco come alla corteccia di un albero secolare, che si sforza di stringerlo, e resta così; ed io, con l’impressione straniera e nuova di enormità, imbarazzata nel tentativo fallito di ricambiare, che non trovando il suo corpo, arrivandomi appena al bacino, finisco per danzare col vuoto.”

Marlene Kuntz – L’abbraccio

E un giorno o l'altro sai che cosa ti aspetta?
La stessa meraviglia di un pugno in faccia
venuto per necessità
a dire la sua verità.

Il grande re. La memoria dell’acqua di Cecilia Fasciani

Il racconto della Fasciani ci porta nel tempo e nello spazio di fiumi e oggetti misteriosi.

Una canzone sull’acqua, proprio nell’ultimo album del gruppo.

Marlene Kuntz – Acqua e fuoco

Di fermare il tempo
Non c'è stato tempo mai
Il tempo fugge come il vento
Il tempo è un lampo e tu lo sai
E quello che in questo momento vola
Dice a tutti noi:
"Attento che col fuoco scherzi
E l'acqua prima o poi ti mancherà"

Pirouette Project

Un’esperienza in cui Q Code Magazine ha creduto nelle arti e ha partecipato ad un call che si è tradotta in moltissime azioni che potrete scoprire nel sito nato appositamente.

E chiudiamo questo mese così, con una piroetta.

Marlene Kuntz – Nuotando nell’aria

Il cuore domanda cos'è che manca
Perché si sente male, molto male
Amando, amando, amandoti ancora

Gabriella Ballarini

Nata nel 1979 nel ponente ligure, da un incrocio di destini bizzarri. Viaggia da molti anni, ma torna sempre. Educatrice, ma senza prendersi troppo sul serio. Scrive, insomma, fa come può. Fa parte di Educatori senza Frontiere .

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